La forma del tempo


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La mostra allestita al Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino al 27 settembre, è dedicata al rapporto dell’uomo con il tempo, dall’antichità alle soglie dell’età moderna, che mette in relazione l’iconografia dello stesso con l’avanzamento tecnologico nella sua misurazione, mediante gli angoli di osservazione della scienza, della letteratura e dell’arte.

Questa mostra, a cura di Lavinia Galli, conservatrice del Poldi Pezzoli, con progetto allestitivo di Migliore+Servetto Architects, presenta una trentina di opere tra orologi, sculture, codici e dipinti (tra gli autori: Tiziano, Gian Lorenzo Bernini, Andrea Previtali, Bernardino Mei e Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio); fulcro dell’esposizione è una serie di preziosi orologi notturni italiani del Seicento, invenzione dei fratelli Campani per Papa Alessandro VII Chigi, con i quadranti dipinti con allegorie del tempo da famosi artisti barocchi. Accanto ai due esemplari del Museo Poldi Pezzoli, l’uno di Giovan Pietro Callin e l’altro di Wendelinus Hessler, dodici sono provenienti da collezioni private.
L’esposizione si articola nelle sezioni: “La misura del Tempo e dello spazio”, “Le immagini del Tempo” e “Nottetempo”, “Ombre magiche”.


La prima sezione è dedicata alle tappe fondamentali dell’evoluzione tecnologica degli strumenti di misurazione del tempo, attraverso il passaggio dalla meridiana all’orologio meccanico a pesi, a molla e al pendolo, montato in Italia proprio sui notturni. In mostra un rarissimo, praticamente l’unico, svegliatore monastico originale risalente al XV secolo, l’antenato dei primi orologi a pesi e una replica dell’Astrario di Giovanni Dondi, la più complicata macchina astronomica ideata nel Medioevo europeo. Accanto agli orologi a molla e pendolo, vengono presentati quindi gli altri strumenti della rivoluzione scientifica: il microscopio e il cannocchiale, con esemplari firmati da Giuseppe Campani (Castel San Felice, 1635 – Roma, 28 luglio 1715). La mostra continua con la seconda sezione dedicata alla personificazione del Tempo. È esposto un raro rilievo romano con Kairos/Occasio, l’uomo alato che personifica l’attimo fuggente in cui la fortuna cambia. All’attimo fuggente fa da contraltare la visione medioevale del tempo circolare e ciclico, introdotta da calendari astronomici e astrologici dei libri d’ore. Nella terza sezione è esposto un grande dipinto del senese Bernardino Mei e una serie di dodici orologi notturni seicenteschi, realizzati a Roma e in altri stati italiani, che presentano quadranti dipinti con allegorie del Tempo. In mostra, accanto a cinque esemplari dei Campani, sono esposti notturni genovesi, fiorentini e bolognesi. Vero protagonista della sezione è un unicum, una scultura a tutto tondo alta più di un metro e mezzo in legno dorato raffigurante Chronos e attualmente attribuito a Giuseppe Campani e Johannes-Jakobus Reyff che regge un orologio notturno nascosto in un globo celeste che proietta i disegni delle costellazioni sul soffitto. È qui esposto anche il rarissimo orologio notturno a proiezione di Wendelinus Hessler, realizzato a Roma e di proprietà del Museo Poldi Pezzoli. A completamento della narrazione, un video di approfondimento illustra l’evoluzione dei sistemi di misurazione: dai più antichi rudimentali strumenti fino ad arrivare agli orologi notturni, vere e proprie opere di ingegneria meccanica e di alto artigianato. A cura di Migliore+Servetto Architects.
Per tutta la durata dell’esposizione saranno inoltre organizzate diverse attività didattiche collaterali: visite guidate con tagli diversi su prenotazione, itinerari didattici e laboratori per bambini e famiglie, un ciclo di conferenze sui temi della mostra. Correda la mostra un catalogo edito da SKIRA con saggi di Francesco Ceretti, Claudia Cieri Via, Umberto Eco, Lavinia Galli, Alberto Lualdi, Alvar Gonzáles Palacios, Emilio Russo e Cristiano Zanetti.
La mostra gode del patrocinio di: Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Commissione Europea (Sezione Italiana), Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Consolato Svizzero in Italia, Fondation Haute Horlogerie.

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