Il giardino zen di Milano, fa parte del progetto di riqualificazione dell’area verde di piazza Piola, uno degli snodi più trafficati della città. Voluto dal Teatro No’hma, è dedicato all’attrice, regista e drammaturga milanese Teresa Pomodoro. Con alberi di ciliegio e opere d’arte, il nuovo giardino è un luogo di contemplazione, ma anche uno spazio comune reso possibile da una raccolta fondi.
Ventun ciliegi intervallati da undici panchine. E un percorso pedonale con una pavimentazione a forma di goccia che richiama la leggerezza dell’acqua. Un angolo di pace e meditazione, un luogo in cui uomo e natura convivono in perfetto equilibrio. Così il figlio dello scultore Kengiro Azuma ha immaginato il giardino dove sono esposte le opere del padre.
L’artista del vuoto e del pieno (Mu e Yu), nato in Giappone, ma vissuto per 60 anni a Milano dove è diventato scultore all’Accademia di Belle Arti di Brera, e dove è scomparso nel 2016.
Le opere sono collocate su un’installazione formata da cinque gradoni cilindrici di diverse altezze: “Colloquio” è costituita due sculture di rospi impegnati in un dialogo silenzioso. L’altra scultura, “MU – 765 Goccia”, è un omaggio al Teatro No’hma che ha sede nell’ex palazzina dell’acqua potabile, e che ha sempre trovato nella “leggerezza” la sua vocazione.
A completare il giardino, dopo 50 giorni di lavori, sono arrivate le luci dei designer della Disano Illuminazione.
L’inaugurazione dello spazio urbano trasformato, restituito a Milano libero, senza confini, è cominciata con il suono di un gong che ha dato inizio a una performance
La riqualificazione del Giardino Teresa Pomodoro è espressione del forte legame dello Spazio Teatro No’hma con il territorio urbano, ma è anche un progetto condiviso: è stata infatti attivata una campagna di raccolta fondi per coinvolgere i cittadini e creare uno spazio di tutti, per tutti.
Il teatro No’hma di Teresa Pomodoro dal 1994 è parte fondamentale del panorama culturale milanese. “No’hma è un Teatro libero, senza limiti o preclusioni, perché indipendente”, è ciò che si legge nella presentazione sul sito internet dell’ente. “Aperto alle tematiche spesso escluse dalla cultura di tradizione, abbatte muri, mescola linguaggi e codici culturali per individuare nuove vie di comunicazione, creazione ed elaborazione artistica.
Uno spazio dove l’uomo può rappresentare sé stesso, riflettere sulla propria condizione e promuovere (immaginare) il cambiamento. Un punto fermo nel panorama culturale, ma in continuo movimento. Una idea rivoluzionaria e unica di Teatro per tutti, dove non è richiesto pagare il biglietto, ma è necessario un genuino interesse per la dignità dell’uomo e le relazioni tra le persone.”