Erk14, che ha trasformato la facciata del medievale Palazzo Zoya, nel centro storico di Asti, in un grande schermo dove incastonare le sue opere, suggerisce di ammirare la mostra, fino al 4 giugno, “A Occhi Aperti”, una mostra da fruire all’esterno realizzata a cura di Raffaella A. Caruso.
Inserite nelle finestre ci raccontano una storia che si dipana, mentre camminiamo e sentiamo tutta la libertà dell’artista nel trasformare questo spazio, in una sorta di creatività finalmente libera di espandersi e richiamare attenzione, piacere, emozioni fortemente colorate come i suoi acrilici su tela.

Un flusso liberatorio, salvifico dopo un lockdown che ci ha colto impreparati ma che ha scoperto fragilità e sensibilità, nuovi smarrimenti e la consapevolezza che “qualcosa” è cambiato ed Erk14 srotola gli oggetti quotidiani che qui acquistano nuovi significati.
Qui in un pop object che mischia oggetti di archeologia quotidiana (tazze e caffettiere, sedie e finestre aperte sul niente, sole e lampadine, tavoli e specchi, forbici e fiori, pattern eleganti da tappezzerie british decor) c’è tutta la storia di un anno vissuto davanti agli schermi di tv, pc, smartphone e videogiochi, in un ansia bulimica di notizie e di cibo, nascondendo tra le tende e le coperte improvvisi tzunami emotivi che non sapevamo di possedere. E poi c’è l’armadio dei ricordi, durissimo da aprire senza la possibilità delle lacrime davanti a chi non abbiamo salutato, senza abbracci. Le spine di giorni e di giochi sbagliati e le fiamme di un dolore in gabbia. Uno story-board dal maturo sincretismo tra surrealismo, pop e metafisica, sempre sorretto però dalla speranza di un colore assolutamente onirico e innaturale e aperto al volo finale degli aquiloni.
E percepiamo quel continuum della storia imprescindibile e necessario per quell’arte che sempre scava per rintracciare messaggi di un nuovo vivere, rimandi pop: da Roy Lichtenstein ad Andy Warhol, Claes Oldenburg… , che legano le opere di Erk14 in un nodo che unisce i suoi aquiloni come il passato ad un problematico presente e un ipotetico futuro, tutto da reinventare.
Valerio Sarnataro – aka Erk14, artista, art director e designer, nasce a Carmagnola (TO) ma vive e lavora a Napoli. Dopo 11 anni di lavoro per agenzie di comunicazione tra Napoli, Roma e Milano, la creazione di un proprio brand di streetwear e le collaborazioni con altri brand di moda, dal 2014 ha intrapreso una personalissima ricerca artistica. Un’intensa analisi iconografica e iconologica sulle simbologie degli oggetti per raccontare le dinamiche accidentali del quotidiano.