Fino al 31 maggio è visitabile online sulla piattaforma kunstmatrix.com la mostra “Laura Zeni. Sguardi celati” a cura di Serena Mormino, che propone una profonda riflessione sui cambiamenti che stiamo vivendo, incentrata sulla maggiore conoscenza di se stessi, attraverso opere inedite, collages su tela.
I lavori presentati mostrano ritratti di uomini e donne, i cui volti sono accomunati dalla presenza di elementi che nascondono i tratti del viso e, come recita il titolo, celano gli sguardi. Che si tratti di nuvole, di finestre, di sbarre, di mattoni, di griglie o di pagine di giornale strappate, gli oggetti che si frappongono fra gli individui e la realtà circostante causano una visione non più nitida della stessa e talvolta ne oscurano completamente la vista. Proprio in questo frangente, secondo l’artista, è il momento di invertire la rotta e di intraprendere un viaggio introspettivo con la mente e il cuore, alla ricerca di nuova linfa vitale e di nuove energie.
Laura Zeni precisa: “Io sono nonostante tutto, io continuo ad essere anche se in altro modo”, espressione con la quale vuole esortare a ritrovare se stessi nonostante i cambiamenti e le dure prove cui si è sottoposti. Momenti difficili e disorientanti che suggerisce di vivere come un’opportunità, una possibilità di confronto interiore volta a riscoprire i propri valori e a proseguire in un nuovo cammino.
Mentre la curatrice Serena Mormino, aggiunge: “Zeni con le sue opere sembra urlarci la chiave di volta per reagire, riprendendo contatto con noi stessi e trovando in noi tutto ciò che abbiamo dimenticato, o mai conosciuto, e dando finalmente spazio vitale a nuove esperienze interiori e nuove emozioni”.
Laura Zeni riconosce nell’azione dello strappo delle riviste un gesto liberatorio, impetuoso, che raggiunge un equilibrio solo nel momento in cui i frammenti di pagina si combinano all’interno della tela; una tecnica, il collage, già ampiamente consolidata nel suo percorso artistico.
Seppure differenti fra loro, emerge dalle opere esposte l’immagine della maschera che, simbolicamente indossata per mostrare una diversa personalità, diventa oggi un accessorio tangibile e quotidiano, che rende tutti uguali e anonimi. Proprio questa limitazione deve costituire lo sprone per rivelarsi senza maschera interiore e raggiungere un maggior grado di consapevolezza.