“Fragilità” è il primo progetto espositivo ideato e prodotto da particle, in collaborazione con Fondazione ICA Milano. Esso prevede un percorso fisico integrato da una piattaforma digitale dedicata, accessibile all’indirizzo www.particle.art/fragilita, per scoprire proposte di approfondimento, digressioni e momenti di riflessione condivisa.
Il progetto è cura di Alberto Salvadori, direttore di Fondazione ICA Milano, Luigi Fassi, direttore del MAN di Nuoro, e Lim Wei Ling, direttrice dell’eponima galleria in Kuala Lumpur ed è organizzata con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Kuala Lumpur, Malesia, con la partecipazione di Culturit e Venini che, in occasione del centenario dalla sua fondazione, dimostra ancora una volta capacità di volgere il proprio sguardo al futuro sostenendo la creatività contemporanea.
Il percorso espositivo indaga il concetto di fragilità nella produzione artistica contemporanea, attraverso le opere di otto artisti, quattro italiani e quattro malesi: Anida Yoeu Ali, Riccardo Benassi, Anurendra Jegadeva, Masbedo, Maria D. Rapicavoli, Wong Chee Meng, Francesco Simeti, Rajinder Singh.
Un tema quanto mai attuale, in relazione alla recente crisi sanitaria, economica e sociale che ha investito il mondo a causa del dilagare della pandemia da Covid-19, rendendo evidente quanto la fragilità sia una condizione propria dell’essere umano e del sistema civile. Comunemente intesa con una accezione negativa, l’arte e la psicologia dimostrano come la fragilità racchiuda in sé valori fondamentali e costruttivi come la capacità di creare empatia con l’altro, la sensibilità, l’intelligenza e l’intuizione.
“Fragilità” si articola lungo tre diverse fasi: un’introduzione al progetto tramite i canali social, una mostra fisica, al momento sospesa a causa del Covid-19, e una piattaforma permanente online.
Tutto inizia con un ciclo di proposte interattive sull’account Instagram @particle, volto a introdurre il concetto stesso di fragilità, che accompagnerà il pubblico sino allo svelamento della piattaforma online.
Il percorso espositivo si compone di un’opera per ciascuno degli artisti coinvolti tra video, fotografia, pittura e arte digitale. Online le opere assumono vite molteplici, grazie a una comunicazione diversificata che include approfondimenti multimediali quali video, podcast e altri contenuti definiti insieme agli artisti stessi, stratificati e indicizzati attraverso un tema che rimanda a una specifica declinazione del concetto di fragilità.
Questa mostra coinvolge nella definizione del suo particolare format diverse comunità: le istituzioni di rappresentanza all’estero, il mondo degli studenti universitari, il sistema dell’arte, brand e aziende italiane. Mondi differenti che, grazie all’arte contemporanea, si incontrano e collaborano nella creazione di un progetto comune. Rappresentanti di queste diverse comunità sono stati infatti chiamati a riflettere sul concetto di fragilità a partire dal proprio background culturale, dando corpo a un confronto aperto con i curatori e gli artisti. Il risultato è un viaggio unico e irripetibile nelle svariate accezioni che il termine fragilità può assumere, destinato ad arricchirsi man mano che l’esposizione verrà visitata.