All’Arcimboldo è dedicato l’appuntamento di domani, 12 gennaio, delle Connessioni Culturali, per un interessante approfondimento su un artista bizzarro, eclettico e assolutamente originale, i cui dipinti, con il loro carattere innovativo, sfuggono ad ogni catalogazione o etichetta, differenziandosi per stile dal resto della produzione dell’epoca.
Giuseppe Arcimboldi, detto Arcimboldo, nacque a Milano nel 1526, figlio di Biagio, pittore attivo presso il Duomo di Milano e discendente di un’aristocratica famiglia milanese. La sua carriera artistica iniziò nel 1549, quando realizzò i cartoni preparatori per le vetrate dedicate alle vicende di Santa Caterina. Nel 1556 lavorò anche agli interni del Duomo di Monza, in particolare alla realizzazione del monumentale affresco del transetto, rappresentante l’ Albero di Jesse.
L’episodio decisivo che determinò la svolta della sua carriera fu, nel 1562, la decisione di abbandonare Milano per recarsi a Vienna, su richiesta di Ferdinando I, come ritrattista di corte, per poi rimanervi anche più tardi quando il principe Massimiliano II d’Asburgo, nel 1564, divenne Imperatore. Proprio in questi anni si concentrò la maggior parte della sua produzione; realizzò infatti le famose “Teste composte”, ritratti grotteschi ottenuti attraverso combinazioni e accostamenti di una straordinaria varietà di forme viventi, animali o vegetali, o di oggetti inanimati. A questo periodo si devono due dei suoi cicli più celebri, ovvero le otto tavole raffiguranti le quattro stagioni (Primavera, Estate, Autunno e Inverno) e i quattro elementi della cosmologia aristotelica (Aria, Fuoco, Terra, Acqua). Le otto allegorie mostrano con estrema evidenza la cura precisa dei particolari, dei dettagli, di evidente ascendenza nordica, e la varietà cromatica propria del suo stile.
A Vienna però Arcimboldo non fu solo pittore, ma anche costumista, coreografo, scenografo teatrale, allestendo mascherate, eventi ludici e cortei fantastici. Nel 1576, l’ascesa al trono di Rodolfo II d’Asbrugo, grande amante dell’arte, con una passione spiccata per l’occultismo, la magia e gli studi alchemici trovò una perfetta rispondenza nell’estro artistico dell’Arcimboldo, tanto che l’imperatore lo volle al suo seguito anche quando trasferì la capitale a Praga. Dopo lunghi anni di servizio presso la corte imperiale, nel 1587 fece ritorno nella sua città natale, dove trascorse un periodo ricco di commesse come dimostrano i dipinti della Ninfa Flora e di Rodolfo II in veste di Vertumno.
La Connessione Culturale dedicata ad Arcimboldo ci permette di scoprire un artista che dopo il grande successo in vita, venne rapidamente dimenticato, per poi essere riscoperto nel corso del ‘900, e considerato quasi un precursore del Dadaismo e del Surrealismo.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.
Per la prenotazione: per e‑mail all’indirizzo info@milanoguida.com e al telefono allo 02 3598 1535 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00 e nel weekend dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00