Alla Casa di Goethe di Roma, unico museo tedesco all’estero, fino al 28 febbraio 2021 è allestita una mostra che si pone come un confronto particolare per celebrare un grande maestro in occasione del suo terzo centenario presentando una quarantina di incisioni della propria collezione, accostandole ad opere di artisti contemporanei tedeschi e italiani.
Tema centrale dell’esposizione, a cura di Maria Gazzetti, è il fascino che Piranesi esercita sugli artisti di oggi, in particolar modo il suo sguardo visionario di un fabbricatore di utopie che recupera le forme antiche attraverso l’eccellenza della tecnica incisoria e del punto di vista. Insieme alle “Vedute di Roma” e ai “Capricci” del Piranesi sono esposte opere di fotografi, artisti di arte visiva, una scrittrice e un architetto: Gabriele Basilico(1944-2013), Sebastian Felix Ernst(*1987), Elisa Montessori (*1931), Flaminia Lizzani(*1963), Gloria Pastore(*1949) Max Renkel(*1966), Judith Schalansky(*1980). Inoltre si presenta una delle 964 matrici autografe di Piranesi conservate all’Istituto Centrale per la Grafica che organizza la mostra parallela: “Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile”.
Questa mostra si interroga sulle reazioni degli artisti di oggi di fronte all’antico. Su come si pongono, con opere in parte realizzate appositamente per la mostra, davanti alla difficile questione del sogno della perfezione e delle rovine e di un eterno presente che sembra oggi più che mai voler cancellare passato e memoria.
Nelle stanze dove Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) soggiornò durante il suo viaggio dal 1786 al 1788 insieme a Johann Heinrich Wilhelm Tischbein e altri artisti tedeschi.