A Gorizia, nel Palazzo Attems Petzenstein, fino al 17 gennaio 2021 è allestita la mostra “Vienna 1900. Grafica e Design”, dedicata alla Secessione viennese, promossa e organizzata da Erpac FVG, l’Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Con questa mostra, i curatori Roberto Festi, Chiara Galbusera e Raffaella Sgubin hanno scelto di trattare il mondo affascinante della grafica e del design, forme d’arte che furono campo fecondo di sperimentazione per molti artisti della “Secessione viennese” e in particolare per Josef Maria Auchentaller (Vienna, 1865), che trascorse buona parte della vita a Grado, dove morì nel 1949. Artista che apre il percorso espositivo con le sue Die tönenden Glöcken (Campane a festa, 1903), opera che poi andrà ad aggiungersi in permanenza alle altre già presenti nella “Sala Auchentaller” della Pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein.
Il percorso della mostra si snoda nell’ala sinistra del Palazzo al piano terreno, dove, dopo le Campane a festa di Auchentaller, prosegue con una serie di opere grafiche originali (e i relativi fascicoli di stampa) realizzate per Ver Sacrum, organo ufficiale della Secessione viennese fondato nel gennaio 1898 da Gustav Klimt e Max Kurzweil. Edita per sei anni, inizialmente a cadenza mensile e in seguito quindicinale, Ver Sacrum vide la partecipazione di quasi tutti gli artisti del gruppo guidato da Klimt, i quali vi pubblicarono disegni: cornici, capilettera, illustrazioni, xilografie, fregi, che affiancavano articoli di critica d’arte, poesie, brani letterari.
Nel percorso espositivo si incontra ancora Josef Maria Auchentaller con le sue suggestioni naturalistiche che emergono nelle prime illustrazioni per Ver Sacrum.
La mostra prosegue poi con dodici manifesti realizzati per pubblicizzare le ventitré mostre della Secessione organizzate tra il 1898 e il 1905 e due xilografie di Katsushika Hokusai (1760-1849).
Successivamente si passa all’arte tessile della Wiener Moderne, connessa all’arredamento ma anche alla moda.
La mostra ritorna poi a Josef Maria Auchentaller, questa volta nella veste di designer ufficiale della Georg Adam Scheid, manifattura viennese che vantava mercati internazionali e la cui produzione, principalmente basata sulla lavorazione di argento e smalti, spaziava da pezzi unici a gioielli e bijoux, sino a svariati oggetti d’uso, come fibbie per cintura, portasigarette, tagliacarte, montature per vasi. La modernità del movimento secessionista viennese non sfuggirono alla Scheid, che trovò in Auchentaller l’interprete congeniale per una “nicchia” di produzione che ebbe un’eccellente risonanza d’immagine, oltre che un riscontro di mercato.
Quasi a suggellare il concetto di “opera d’arte totale”, un disegno di Gustav Klimt, in prestito dal Leopold Museum di Vienna, chiude l’esposizione. Si tratta di uno studio per la ballerina del fregio Attesa (1907-1908) per il Palazzo Stoclet di Bruxelles, dove l’artista lavorò in sodalizio con Josef Hoffmann e con molti degli artisti della Wiener Werkstätte.
A corredo della mostra, è stato edito da Grafiche Antiga un catalogo a cura di Roberto Festi, Chiara Galbusera e Raffaella Sgubin.