Distanziamenti


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Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno, fino al 27 settembre sono esposte le opere di nove artisti che compongono la mostra “Distanziamenti”, realizzata a cura di Alessandro Zechini. 

I nove artisti presenti appartengono a tre generazioni diverse e sono: Alessandro Bulgini, Luigi Carboni, Marco Cingolani, Gianluca Di Pasquale, Giovanni Frangi, Francesco Lauretta, Andrea Mastrovito, Marco Neri, Luigi Presicce.

Francesco Lauretta, Disegni brutti al tempo de C-2020, mistura su carta 66 elementi-cm22x22 ciascuno

Il tema trattato è quello della distanza, fisica e simbolica, che viene affrontato attraverso possibili ricerche pittoriche contemporanee. La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Osvaldo Licini” ha l’occasione di presentare al pubblico un percorso espositivo che ha l’ambizione di offrire spunti di riflessione su un tema tanto attuale, quanto troppo spesso connotato da valenze negative, il distanziamento.

Il titolo, oltre che per la modalità di costruzione della mostra, sembra essere il miglior termine per riflettere sulle varie sfaccettature che questa espressione può raccontarci. Nella sua accezione negativa, “Distanziare” significa sottrarre alla vita reale, significa isolamento forzato ma il distanziamento non deve, necessariamente, rappresentare questo.

Si punta l’attenzione non sul vuoto che si sviluppa tra le persone ma sulla distanza da costruire e difendere in questa realtà fatta di prossimità tecnologica e controllo a maglie strette. Distanza come dilatazione del tempo, come ritmo, come possibilità di riflessione, come opportunità di ripensare e valorizzare noi stessi e gli altri. Questa chiave di lettura è stata dunque il punto di partenza della mostra.

La pittura infatti è proprio questo: è allontanamento e riflessione. Diversa dalla vicinanza delle immagini digitali o stampate dei pixel, del linguaggio super reattivo delle macchine o degli assembramenti dei retini colorati per la stampa, la pittura produce, non riproduce, offre la possibilità di fruire del doppio concetto di distanza, quella dell’artista che si allontana dalla tela e quella del fruitore che si avvicina e riflette per cogliere il senso dell’opera.

Articolata attraverso due sale del primo piano del Museo, la mostra prevede un percorso tematico che parte dall’Astrazione e arriva a una riflessione sulla Storia dell’Arte. La mostra si distingue anche per l’impatto visivo: opere singole, dittici, polittici, opere su legno, carta e tela rappresentano una vasta gamma di possibilità espositive.

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