Io, Renato Guttuso


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Al Museo Civico di Noto (SR), nell’Ex Convento di Santa Chiara, fino all’11 ottobre è accolta la mostra dedicata a Renato Guttuso a cura di Giuliana Fiori. Si tratta del primo evento espositivo organizzato da Sikarte, associazione culturale siciliana che si propone come punto d’unione tra location d’eccezione e artisti storicizzati e contemporanei su scala nazionale cercando di rendere più fruibili al pubblico i luoghi unici del territorio isolano anche attraverso l’ideazione di mostre d’arte.

L’iniziativa s’inserisce all’interno del Settore VIII, Programmazione Turistica e Cultura, dell’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto, nell’ambito della “tematica artistica” scelta per l’anno 2020 “La Sicilia, i Siciliani e la sicilitudine”.

Rentato Guttuso, Tre persone che guardano l’Etna, 1983, olio su tela, 55×60 cm

Intento dichiarato della mostra è scandagliare l’animo forte e poliedrico di Renato Guttuso, il suo Io più profondo e intimo. È stato, infatti, realizzato un racconto visivo attraverso un’accurata selezione di opere, oli e disegni, che svelano il Guttuso uomo, artista, intellettuale, politico e scenografo. Ogni lavoro esposto mostra un lato pubblico o privato della sua vita. Dalla sua nostalgia per la Sicilia (paesaggi isolani) al suo trasferimento a Roma (i suoi “tetti”); dai suoi affetti/amori (i ritratti della moglie, di uomini politici con cui aveva rapporti personali oltre che professionali) all’eros (i nudi di modelle). E ancora, al suo impegno politico palesato nelle sue nature morte e nelle tele dal taglio storico in cui racconta le battaglie per l’uguaglianza sociale. Infine, la sua prolifica produzione di scenografie per il teatro, e la cospicua collezione di bozzetti dei costumi di scena, risalente al decennio che va dagli anni ’60 ai ’70.

La sede è parte integrante della mostra. Entrando al Museo Civico di Noto, Ex Convento di Santa Chiara, ci si ritrova ad ammirare insieme ai reperti antichi custoditi del museo, le opere di Renato Guttuso. Circondati dagli antichi resti, si “cammina” dentro la vita del grande artista siciliano ammirando i suoi dipinti, sopra passerelle che rendono possibile l’unione tra passato e presente, attraverso un percorso culturale unico, concepito come un’esperienza formativa a 360 gradi. Parte dell’allestimento, dalla biglietteria ai pannelli espositivi è ecosostenibile. L’organizzazione, molto attenta alla questione ambientale, ha affidato la progettazione di questi spazi e supporti a un partner tecnico del settore, Archicart, architettura di cartone, azienda siciliana, di Catania, che aderisce a un nuovo modo di concepire l’architettura contemporanea più sensibile all’impatto ambientale con l’ambizione di ridurre al minimo l’impronta di ogni lavorazione e che ha scelto per questo il cartone ondulato, un materiale completamente riciclabile, utilizzato in modo che ogni intervento risulti completamente reversibile.

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