La mostra Truly, composta dalle opere di Fabio Viale, si snoda sul territorio di Pietrasanta fino al 4 ottobre ed è realizzata a cura di Enrico Mattei, con il sostegno della Galleria Poggiali.
Fabio Viale arriva a Pietrasanta dopo la personale al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera, la partecipazione al Padiglione Venezia dell’ultima Biennale di Venezia e l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca e qui interpreta il senso dei nostri giorni di forzato isolamento, presentando, tra le altre opere, la scultura “Le Tre Grazie”, allestita in anteprima assoluta all’interno della Chiesa di Sant’Agostino. In marmo bianco e dal panneggio estremamente dettagliato, la scultura ha come soggetti tre donne originarie di Ghardaia, città algerina di religione islamica ibadita dove la donna indossa il tradizionale haik, un’ampia veste bianca lunga fino ai piedi, avvolta intorno al corpo e al viso che lascia scoperto un solo occhio. Viale, entrato in contatto con questa città durante uno dei suoi frequenti viaggi, desidera porre particolare attenzione sul tema della libertà negata e al contempo sulla percezione scontata che ne hanno gli occidentali, i quali, proprio adesso, in momenti di forte limitazione, ne avvertono la misura.
Rispondendo allo stimolo della nuova iconografia cui tutti noi siamo oggi sottoposti “Le Tre Grazie” creano un cortocircuito visivo e semantico che, a dispetto del titolo, non ha alcun riferimento classico: connettendosi alla simbologia del velo e all’esperienza del distanziamento sociale, basato sulla diffidenza verso il prossimo, specie se coperto, la scultura si apre a significati religiosi e comportamentali.
La collocazione della scultura nella Chiesa di Sant’Agostino ne acuisce il portato mistico e simbolico evocando un dialogo sui temi della spiritualità, libertà personale, di culto e meditativa, suggerito anche dalla scelta allestitiva che la vede giustapposta a “Star Gate”, scultura realizzata in marmo arabescato dell’Altissimo che raffigura due cassette per la frutta monumentali (2 metri di altezza), che unite lasciano un varco nello spazio, un passaggio, e al tempo stesso, un limite da oltrepassare cui si associano portati di nuova spiritualità ed emancipazione.
In occasione della mostra, Fabio Viale ha previsto l’allestimento nella piazza del Duomo di alcuni marmi tatuati di grande dimensione. I segni realizzati sul marmo sono una combinazione personale delle più attuali tendenze del tatuaggio, da quelli già sperimentati del mondo criminale e giapponese, ai nuovi orientamenti provenienti dal mondo sudamericano e dei Trapper. Confermando l’attitudine dell’artista a decodificare la sensibilità dei nostri giorni, Viale compone un inedito linguaggio trasversale, che attinge a una sorta di universo segnico Old Style. Tra questi lavori spiccano “Souvenir David”, un grande torso ispirato al Torso Belvedere e un’opera inedita: un torso ispirato al Torso Gaddi che vedrà la collaborazione del famoso Direttore Creativo Marcelo Burlon. Sulla superficie marmorea, saranno tatuati i suoi noti motivi, un mix di elementi naturali e stilemi contemporanei.
Nel Chiostro di Sant’Agostino e nelle sale adiacenti al piano terra sono allestiti, inoltre, una serie di lavori che hanno scandito il percorso dell’artista: da “Infinito”, scultura in marmo nero che rappresenta le ruote di un SUV intrecciate, a una versione de “La Suprema” che ritrae due cassette per la frutta con impeccabile effetto legno.
A Marina di Pietrasanta infine, posta proprio sul Pontile di Marina comunemente detto “la Piazza al mare” ancora un’opera in marmo bianco.
In occasione della mostra è stato edito un catalogo con testi di Enrico Mattei, Sergio Risaliti e Massimiliano Simoni, la cui presentazione al pubblico avverrà il prossimo 1 agosto.