Daniel Buren illumina lo spazio della Sala delle Capriate, Palazzo della Ragione a Bergamo, Città Alta, fino al 1 novembre con una mostra promossa dalla GAMeC composta da “lavori in situ e situati”.
Esponente di spicco dell’Institutional Critique, la tendenza all’interrogazione critica delle istituzioni artistiche emersa intorno alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, Daniel Buren ha utilizzato per la prima volta nel 1965, come supporto per la propria pittura ridotta al grado 0, una tenda da sole, il cui motivo a bande verticali bianche e colorate di 8.7 cm è divenuto, da quel momento in avanti, un dispositivo visivo utilizzato dall’artista in tutti i propri lavori, dalle mostre alle commissioni pubbliche.
Questa mostra nasce dall’incontro tra questi fondamentali orientamenti della ricerca dell’artista e l’interesse più recente per la luce, e in particolare per le qualità e il potenziale estetico e costruttivo della fibra ottica.
Nella sede della Sala delle Capriate, i tessuti luminosi di Buren ridefiniscono gli ambienti storicamente destinati all’amministrazione e all’esercizio della giustizia cittadina, gettando “nuova luce” sulle antiche forme del Palazzo e sugli affreschi in esso conservati, staccati dalle facciate delle case e dalle chiese dell’antico borgo urbano e qui collocati negli anni Ottanta del Novecento.
Quello di Buren è un lavoro “per” e “nello” spazio, un unicum scultoreo con un forte connotato plastico, indipendente e anti-decorativo e, allo stesso tempo, con una predisposizione all’interpretazione e alla valorizzazione degli elementi artistici e architettonici preesistenti.
I teli in fibra luminosa sono l’esito ultimo della ricerca di Buren, la parte recente e aggiornata di un percorso creativo originale e celebrato. Essi non rappresentano soltanto l’evoluzione tecnologica di concetti e principi compositivi consolidati, ma costituiscono, a tutti gli effetti, una nuova condizione costruttiva, un nuovo modo di esistere nello spazio e, allo stesso tempo, fonte di luce per gli ambienti.
Dopo essere state presentate all’interno di alcune importanti gallerie e musei, le fibre ottiche di Buren si trovano in questa occasione a vivere per la prima volta una nuova dimensione spaziale e un inedito dialogo con un contesto storico di grande valore.