Fondazione Modena Arti Visive, MATA di Modena, ha riaperto i battenti e la mostra “Requiem for Pompei”, personale del fotografo giapponese Kenro Izu, visitabile fino al 28 giugno e per tutti i fine settimana.
L’esposizione, curata da Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, è composta da 55 fotografie inedite, donate dall’artista giapponese alla Fondazione di Modena, frutto di una visione lirica di quanto è rimasto di Pompei, il giorno dopo l’eruzione del 79 d.C.
La mostra è co-promossa dal Parco archeologico di Pompei che per l’occasione presterà alcune riproduzioni dei celebri calchi in gesso delle vittime dell’eruzione e che successivamente la ospiterà nei propri spazi espositivi.
Kenro Izu (Osaka, 1949), è da sempre affascinato dalle vestigia delle civiltà antiche che lo hanno portato a realizzare delle serie di immagini all’interno dei siti archeologici più importanti e conosciuti al mondo, dall’Egitto alla Cambogia, dall’Indonesia all’India, dal Tibet alla Siria.
Questo progetto è iniziato nel 2015, in collaborazione con Fondazione Fotografia Modena, dedicato alla città campana distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e sepolta sotto la cenere e i lapilli. Gli scavi archeologici hanno restituito non solo gli edifici, ma anche le forme esatte dei corpi degli abitanti nel momento della morte, grazie ai calchi eseguiti sui vuoti che essi hanno lasciato sotto la coltre pietrificata.
L’intenzione di Kenro Izu non è quella di documentare i resti di Pompei, quanto di trasmettere il carattere sospeso fra meraviglia e distruzione che proviene dalle rovine, insistendo sull’idea di quanto è rimasto, il giorno dopo l’eruzione del Vesuvio.