Trovandoci in questa situazione di forzato isolamento, ma tutti uniti a combattere e vincere il nemico invisibile al più presto, consideriamo una fortuna poter disporre della tecnologia che ci permette di non perdere i contatti, almeno virtualmente. E, forse, possiamo approfittare per riflettere su alcuni temi a noi cari. Magari anche creando un dibattito.
Naturalmente lasciamo la scienza agli scienziati, augurando loro buon lavoro e una rapida risoluzione del problema, assicurando tutta la nostra comprensione, solidarietà e riconoscenza per quanto fanno.
Potremmo approfondire il nostro pensiero su ciò che noi consideriamo il Bello o la Bellezza che, per gli operatori dell’Arte sembra facile e appropriato poiché l’Arte è un sinonimo di Bellezza.
Il primo sguardo, però, si volge istintivamente all’ambiente, specialmente quando sentiamo dire che, per esempio, Milano in questo momento è priva di smog, l’aria è più pulita, la città è più bella. E la natura continua il suo corso stagionale e temporale regalandoci le nuove fioriture, i nuovi profumi, la vita che prosegue il suo corso, malgrado tutto.
Dunque siamo tutti un po’ artisti se, in tempi “normali” cerchiamo di trattare bene il nostro habitat?
Ma, oggi, ci siamo abituati ad abusare del sostantivo “bellezza”, al quale l’uomo è legato da sempre e che per noi italiani, in particolare, è parte fondamentale della nostra esistenza, sotto tutti i punti di vista, a qualsiasi di essi ci si voglia rapportare.
Negli anni più recenti si fa un grande uso di questo vocabolo, a proposito e a sproposito, al quale si cerca di dare l’interpretazione migliore, secondo la personale sensibilità e nei campi che più competono a ciascuno: cinema, teatro, musica, pittura, scultura che sembrano gli ambienti naturali per la sua espressione. Ma anche la cura personale del proprio corpo aspira allo stesso desiderio di perfezione, assieme alla vanità; altro vocabolo, “perfezione”, che non è poi così tanto scollegato dal primo.
Nell’idea collettiva corrente, la bellezza è un insieme di qualità che determina una piacevole esperienza e ci procura emozioni positive, ossia tramite la percezione attraverso i cinque sensi si genera spontaneamente uno stato di benessere che nel nostro pensiero si perfeziona e diventa da istintiva a cognitiva e ancor più godibile. Poco importa se la bellezza in questione è oggettiva o soggettiva; l’istinto ci dirige automaticamente sulla seconda, ossia sull’espressione “è bello ciò che piace”, vale a dire che è privilegiato l’aspetto contaminato dal gusto personale.
Filosofi, esteti, artisti di tutti i tempi hanno dato il loro contributo che ci accorgiamo essere ancora per molti versi attuali, anzi numerosi di questi sono diventati i “canoni” ai quali riferirsi per ottenere la bellezza oggettiva.
Senza dubbio, nella concretizzazione delle varie teorie, la “sezione aurea” appartiene a uno dei cosiddetti canoni, confermato dalla natura, dall’universo, dagli esseri viventi che sono strutturati su queste proporzioni che generano quella che chiamiamo armonia e ciò che esce dai confini è considerato “non normale”, ossia con difetti, non nella norma, non nei canoni, appunto. È questa una delle ragioni principali per cui certe opere d’arte del passato hanno la capacità di stregarci.
Inoltre, quando parliamo di bellezza non intendiamo solo l’aspetto fisico, infatti siamo più propensi a dire “una brutta persona” anziché “cattiva persona”.
Invece, in pittura e in scultura, oggi, come si definisce la bellezza? Va tenuto conto delle varie modalità creative, delle diverse tecniche, delle più disparate iconografie, della funzione anche mediatica dell’opera d’arte e, soprattutto, alla visione personale di una realtà concettuale o astratta, al raziocinio e al pensiero che in fase iniziale esclude l’occhio fisico e prende concretezza secondo una specifica capacità di espressione; va da sé che il “vero” assume connotazioni differenti ed è legato alle culture e alle epoche.
Se siamo convinti davvero che “la bellezza salverà il mondo”, approfittiamo di questo momento di sospensione e partiamo da questo punto per migliorare l’umanità e tutto il suo mondo nelle varie espressioni.