Geumhyung Jeong. Upgrade in Progress


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La Fondazione Modena Arti Visive presenta nella Palazzina dei Giardini di Modena la personale dell’artista coreana Geumhyung Jeong (Seoul, 1980) con la mostra “Upgrade in Progress”, curata da Diana Baldon e aperta fino al 2 giugno.

Geumhyung Jeong, Homemade RC Toy, veduta dell’installazione, Kunsthalle Basel, 2019-Foto Philipp Hänger-Kunsthalle Basel

L’esposizione presenta una nuova installazione site-specific commissionata da Fondazione Modena Arti Visive, incentrata sul progetto più recente di Geumhyung Jeong. L’artista si è distinta a livello internazionale nell’ambito delle arti performative per le sue coreografie allo stesso tempo divertenti e inquietanti in cui si esibisce con apparecchi elettronici con sembianze umanoidi. Combinando diversi mezzi espressivi, danza, teatro, film e scultura, l’artista realizza le sue opere con una varietà di dispositivi protesici, strumenti hardware meccanici e tecnologici, cosmetici, manichini medici, inserendo performance dal vivo che “dimostrano” come i suoi oggetti possano essere utilizzati. Quando li presenta in contesti dedicati alle arti visive, l’artista dispone gli oggetti secondo strane sequenze e li ordina su piedistalli all’interno di ambienti molto illuminati che fanno il verso agli archivi scientifici e alle collezioni museali.

Upgrade in Progress è l’ulteriore sviluppo di Homemade RC Toy, una serie di sculture meccaniche a controllo remoto realizzate dall’artista nel 2019 per la sua personale alla Kunsthalle Basel, e di Small Upgrade, presentato lo stesso anno alla 5° Ural Industrial Biennial of Contemporary Art (Russia). Per via della loro realizzazione fai-da-te con componenti acquistati su siti web specializzati, i “robot” di Jeong risultano estremamente amatoriali. Avendo imparato da autodidatta codici meccanici e di programmazione, l’artista ha infuso in questi oggetti movimenti imprevedibili e sgraziati a causa della loro limitata gamma di funzionamenti.

Come suggerisce il titolo della mostra, questo nuovo gruppo di opere è il prosieguo di una narrativa allegorica intrapresa lo scorso anno. Questi robot meccanici a controllo remoto sono costruiti con caratteristiche visive e strutturali simili a quelle dei “modelli” precedenti, ma possiedono una maggiore varietà di movimenti grazie a una progettazione che, oltre ad aumentarne la flessibilità, controlla anche lo strano aspetto di alcune parti del loro corpo. Le sculture sono collocate su una serie di piani di lavoro modulari che trasformano le sale della Palazzina dei Giardini in un unico palcoscenico. Grazie a questa specifica ambientazione spaziale, l’opera non è solo la mera rappresentazione del luogo in cui l’artista svolge test ed esperimenti sui propri “giocattoli” ma si trasferisce tramite l’azione dell’artista nella serie di video disposti lungo il percorso espositivo.

In parallelo alla mostra modenese, il focus su Geumhyung Jeong si estende su Bologna attraverso la collaborazione con Live Arts Week IX (26 marzo – 4 aprile 2020), evento dedicato alle live arts a cura di Xing, che presenta per la prima volta in Italia la performance Rehab Training (26 e 27 marzo presso la galleria P420).

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