Una mostra retrospettiva di Pietro Augusto Cassina (Torino, 1913-1999) è allestita a cura di Giovanni Cordero al Museo Diocesano di Torino fino al 3 aprile per celebrare i vent’anni della sua scomparsa.
Sono qui esposti oli, disegni e diari che narrano la sua vicenda artistica secondo i temi più amati e suddivisi in quattro sezioni: Ritratti e autoritratti: l’enigma dello sguardo; Scorci paesaggistici: l’immagine dei luoghi cari; La dimensione del sacro e il mistero del divino; Nature morte: il silenzio degli oggetti e le inquietudini del quotidiano; Il disegno: lo studio, la ricerca e la ricchezza dell’imperfezione; I diari.
La tecnica preferita di Cassina è stata la pittura a olio su tavola, perché meglio corrispondeva alla sua necessità “espressionista”, nel senso che gli permetteva di imprimere maggiore carattere alle sue opere più di qualsiasi altra tecnica. Tuttavia non è possibile ascrivere la pittura di Cassina ad alcuna tendenza. Infatti egli amava la totale libertà che, nello stesso tempo, gli permetteva di catturare l’anima dei suoi soggetti e il loro umore. Soprattutto quando i soggetti erano ritratti da cui emerge il carattere della persona, ma anche, ed in special modo, quando si trattava di temi religiosi dove sapeva trarre il migliore senso, la simbologia, il significato. Persino i paesaggi, i fiori e le nature morte sapevano esprimere uno stato d’animo, anche dell’artista stesso e riconsegnare all’osservatore la luce e le cromie che lui percepiva, amava, ne godeva.
Umanamente, Cassina ha vissuto una vita piuttosto movimentata e ha sempre riposto nell’arte la sua forza, la sua voglia di esprimersi, il suo vero essere.
In questa occasione il Museo Diocesano di Torino ha acquisito un’opera magistrale di Cassina, “La Deposizione”, che qui resterà esposta in permanenza. Inoltre, è stato realizzato un video che narra le vicende umane del Maestro ed è fruibile al link https://vimeo.com/327074437.