Palazzo delle Esposizioni di Roma accoglie,
fino al 13 aprile, oltre 250 opere datate dagli anni
Settanta ai Duemila di Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013), considerato tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana e
internazionale, con una mostra realizzata a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Azienda
Speciale Palaexpo, in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico
La metropoli è sempre stata al centro delle indagini e degli interessi di
Gabriele Basilico. Il tema del paesaggio antropizzato, dello sviluppo e delle
stratificazioni storiche delle città, dei margini e delle periferie in continua
trasformazione sono stati da sempre il principale motore della sua ricerca.
La mostra analizza questi temi mettendo a confronto le opere realizzate nelle numerose città ritratte, tra le quali Beirut, Milano, Roma, Palermo, Napoli, Barcellona, Madrid, Lisbona, Parigi, Berlino, Buenos Aires, Gerusalemme, Londra, Boston, Tel Aviv, Istanbul, Rio de Janeiro, San Francisco, New York, Shanghai, accostate secondo analogie e differenze, assonanze e dissonanze, punti di vista diversi nel modo di interpretare e di mettere in relazione lo spazio costruito.
Il percorso espositivo della mostra si articola in cinque grandi capitoli: “Milano. Ritratti di fabbriche 1978-1980”, il primo importante progetto realizzato da Basilico; le “Sezioni del paesaggio italiano”, un’indagine sul nostro Paese suddiviso in sei itinerari realizzata nel 1996 in collaborazione con Stefano Boeri e presentata alla Biennale Architettura di Venezia; “Beirut”, due campagne fotografiche per la prima volta esposte insieme, realizzate nel 1991 in bianco e nero e nel 2011 a colori, la prima alla fine di una lunga guerra durata oltre quindici anni, la seconda per raccontarne la ricostruzione; “Le città del mondo”, un viaggio nel tempo e nei luoghi da Palermo, Bari, Napoli, Genova e Milano sino a Istanbul, Gerusalemme, Shanghai, Mosca, New York, Rio de Janeiro e molte altre ancora; infine “Roma”, la città nella quale Basilico ha lavorato a più riprese, sviluppando progetti sempre diversi fino al 2010, in occasione di una stimolante quanto impegnativa messa a confronto tra la città contemporanea e le settecentesche incisioni di Giovambattista Piranesi.
Oltre alle opere in mostra, viene proposta un’ampia biografia illustrata che racconta attraverso brevi testi e immagini il percorso artistico e professionale di Basilico e tre video: il primo realizzato da Tanino Musso nel 1991 a Beirut e rimontato da Giacomo Traldi che ha rielaborato anche un’intervista del regista Amos Gitai del 2012 dedicata a Roma e a Piranesi. Il terzo video, “A proposito di Sezioni del Paesaggio italiano”, è un’intervista a Stefano Boeri realizzata da Marina Spada nel 2002.