Le proposte del MAMbo


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In occasione di ArteFiera e Art City di Bologna, anche il MAMbo propone i suoi progetti con aperture concomitanti e chiusure in date diverse.

Alla Sala delle Ciminiere, dal 23 gennaio al 3 maggio è allestita la mostra collettiva “AGAINandAGAINandAGAINand, promossa dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, curata da Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, alla quale partecipano gli artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.

AGAINandAGAINandAGAINand, MAMbo, Bologna

La mostra si pone l’obiettivo di indagare il tema del loop, della ripetizione e della ciclicità nella contemporaneità, analizzandolo da diverse angolazioni attraverso le opere di artisti che hanno posto l’argomento al centro della propria ricerca. Il progetto espositivo si sviluppa seguendo diversi approcci: sociologico, filosofico, religioso, ecologico. Gli autori delle opere provengono da differenti parti del mondo e problematizzano il tema, mostrando come nell’arte sia oggi presente una riflessione sul tempo e sulle forme di conoscenza e di potere che da esso scaturiscono. Spaziando tra i diversi media: performance, video, scultura, pittura, fotografia e installazione, il progetto propone un percorso strutturato in ambienti immersivi, caratterizzati da intensità temporali differenti.
La mostra è corredata da una pubblicazione Edizioni MAMbo, a cura di Caterina Molteni.

Dalla Collezione permanente del MAMbo, è proposta la mostra “Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta”. La prima sala della collezione viene riallestita intorno a una delle opere più conosciute e ricercate: Funerali di Togliatti di Renato Guttuso. L’esposizione, a cura di Uliana Zanetti e Barbara Secci, documenta l’emergere di una giovane generazione di pittori nella Roma degli anni Sessanta, in dialogo con le ricerche artistiche e le posizioni politiche di Guttuso, ritenuto il più autorevole pittore figurativo italiano dell’epoca, con opere di Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Titina Maselli, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Giuseppe Uncini.

Altra inaugurazione è l’opera di Claudia Losi “Ossi”, a cura di Matteo Zauli, in collaborazione tra MAMbo e Museo Carlo Zauli. L’opera che sarà visibile in collezione permanente MAMbo si pone come nuovo capitolo di un ciclo di lavori su un tema ricorrente: un gruppo di sculture (costole di balena realizzate in collaborazione con l’azienda di Montelupo Tuscany Art in terra dell’Impruneta e prodotte da Fondazione Museo della Ceramica di Montelupo e Comune di Scandicci) richiama non solo il mistero profondo e l’aurea mistica che il grande cetaceo porta con sé, ma una riflessione profonda su storia e natura e, per deduzione, tra natura e scultura.

Sempre in questo progetto rientra l’inaugurazione della mostra “Francesca Ferreri. Gaussiana” (23 gennaio – 22 marzo), a cura di Lorenzo Balbi, alla Casa Morandi, che prende il titolo da un’opera collocata nella sala centrale di Casa Morandi. Il lavoro si inserisce nel solco di una ricerca più ampia, che rintraccia nell’intreccio tra restauro e algoritmi matematici spunti poetici per un approccio scultoreo che si pone, sullo sfondo, il problema dell’incognita. I tre elementi della scultura, che prendono vita lungo un asse longitudinale, nonostante la linearità e la struttura modulare mostrano evidenti sconfinamenti nell’organico: la leggera carta che essi sorreggono suggerisce, pur nella sua esilità, il senso dell’opera. La curva gaussiana, largamente usata nelle scienze naturali e sociali per rappresentare graficamente la distribuzione di una popolazione si di una qualunque variabile, tende, come noto, all’infinito. L’opera qui presentata raggiunge invece da entrambe le parti un ‘punto zero’, ed è la sua immediata ripartenza a rispondere in qualche modo al bisogno di infinito.
Infine, per i giorni 24 e 25 gennaio è prevista la prima nazionale de “La vita nuova di Romeo Castellucci” presso DumBO – Capannone 4. La performance, in lingua francese con sopratitoli in italiano, ha una durata di circa un’ora.
Concezione e regia di Romeo Castellucci, testo di Claudia Castellucci, musica di Scott Gibbons. Con Sedrick Amisi Matala, Abdoulay Djire, Siegfried Eyidi Dikongo, Olivier Kalambayi Mutshita, Mbaye Thiongane. Progetto curato da Lorenzo Balbi, in collaborazione tra Istituzione Bologna Musei, MAMbo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione. Produzione esecutiva di Societas in coproduzione con Bozar, Center For Fine Arts (Brussels), Kanal – Centre Pompidou (Brussels), La Villette (Paris), in collaborazione con V-A-C Foundation. Societas: sostenuta da Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Regione Emilia-Romagna e Comune di Cesena.

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