A Pablo Echaurren (Roma, 1951) è dedicata la mostra “PaginEchaurren”, aperta a Santa Maria della Scala di Siena fino al 5 marzo 2020, promossa da: Comune di Siena, Santa Maria della Scala, Museo di Rilevanza Regionale, in collaborazione con Fondazione Echaurren Salaris e curata da Beatrice Pulcinelli per la Biblioteca e Fototeca Briganti.
Sono esposte oltre quaranta opere su carta
scelte in un arco temporale che va dagli anni Settanta ad oggi, fra le
microstorie degli esordi ad acquerello, china, inchiostro, affiancati da
originali collage e da una selezione della sua vasta produzione come
illustratore di copertine per riviste storiche e di racconti d’autore a
fumetti, fino ai recenti libri di creazione.
La rassegna si apre con i lavori del giovanissimo Pablo, affermatosi con una
pittura eseguita entro piccoli riquadri, disposti sequenzialmente, che
risentono di molteplici informazioni culturali, filtrate dalle incisioni
giapponesi di Hokusai, dal mondo dei cartoon, dai volumi scientifici di
storia naturale. L’intento dell’artista non era certo quello di restituire
disegni botanici o decorativi ma piuttosto rappresentazioni che sembrano
confarsi a formule concettuali, a memorie personali, dove ogni tavola
rappresentata, pur avendo un proprio senso compiuto, avrebbe dovuto
originariamente confluire, in una raccolta unitaria.
Sono esposte in mostra varie copertine per la collana Il
pane e le rose delle storiche Edizioni Savelli, per la cui
veste editoriale, Pablo propone un modello estetico uniforme, innescando così
quella “filosofia progettuale” (Aldo Colonetti, 2007), che ha caratterizzato la
successiva editoria italiana. L’utilizzo delle microtavole lo si trova anche
nelle opere di pittura, andando a scomparire alla fine degli anni Novanta, come
si osserva in Il mondo alla rovescia (1991), contrassegnato da
una evoluzione dei piccoli riquadri, ripresi però in un casellario non più
dettato dal precedente ordine.
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta l’attività grafica di Echaurren si
intensifica attraverso la collaborazione con i maggiori periodici del settore e
con l’uscita di libri di narrativa d’autore a fumetti. Tra
questi, nel percorso espositivo, uno sguardo più attento va indirizzato alle
cosiddette “pitture parlanti” o “vite disegnate”, nelle quali intreccia arti
come disegno, pittura, letteratura e poesia.
In questa mostra è anche considerato il suo nuovo genere di narrazione
verbo-visiva, in cui le immagini a forti tinte, eseguite a china e acquerello
steso à
plat, non seguono le tipiche strutture delle strip,
ma si succedono in tagli irregolari, con suddivisioni prismatiche “a scheggia”,
in cui i particolari ripetuti, ingranditi, rivisti, sono protagonisti di una
simultaneità dinamica di tempi e spazi, di rimembranza futurista.
Definito dalla critica un “genio eclettico”, Echaurren si dedica a
pittura, illustrazione, graphic novel, collage, ceramica, stoffe,
gioielli, video, musica, scrittura di libri, per una costante riflessione ed
evoluzione del proprio linguaggio espressivo.
A conclusione della mostra è esposta l’opera La Costituzione fa scuola. Il viaggio di Pablo
Echaurren (2011), quattordici tavole con disegni simbolici in
tricolore, relative ad altrettanti articoli costituzionali, già protagonista di
una grande mostra al Quirinale, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, mentre fra
i vari libri da lui scritti, sono presenti il romanzo poliziesco ambientato
nella città del Palio, Terra di Siena (2007) e
l’ultimo lavoro dato alle stampe Duchamp polituque (2019).