Aleksandra Domanović (Novi Sad, Serbia, 1981) è la vincitrice della quinta edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura e la alla GAM, Galleria d’Arte Moderna di Milano, le dedica una mostra personale visitabile fino al 6 gennaio prossimo.
Premiata dal Comitato di Selezione presieduto da Arnaldo Pomodoro e composto da Diana Campbell Betancourt, Anita Feldman, Martino Gamper, Lisa Le Feuvre, Anna Maria Montaldo, Lorenzo Respi e Andrea Viliani, la scultrice, grazie al sostegno del Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano che ha condiviso le finalità del Premio, ha qui l’occasione di presentare un’’installazione scultorea appositamente ideata per la Sala del Parnaso della GAM.
Per realizzare l’opera, intitolata The Falseness of Holes, Aleksandra Domanović si è ispirata a una dichiarazione di Medardo Rosso, parte di un’intervista pubblicata il 17 ottobre 1907 su The Daily Mail: “Una scultura non è fatta per essere toccata, ma per essere vista ad una certa distanza, secondo l’effetto inteso dall’artista. La nostra mano non ci permette di renderci consapevoli dei valori, dei toni, dei colori… in una parola, della vita della cosa.”
Aleksandra Domanović in particolare è rimasta piacevolmente colpita dall’intento di Medardo di far dimenticare la materia di cui è fatta la scultura, e dal ruolo centrale assunto dalla fotografia nel processo creativo dello scultore.
In questo suo nuovo progetto l’artista coinvolge un’opera in cera di Medardo Rosso, la Portinaia (1883-1884), proseguendo l’indagine sul confine tra materia e digitale nella scultura contemporanea.
Come lo scultore italiano
trascendeva l’elemento fisico utilizzando la fotografia per studiare l’opera,
così la Domanović ha selezionato uno dei lavori di Medardo nella collezione
della Galleria d’Arte Moderna di Milano, e lo ha installato nella Sala del
Parnaso dopo averlo integrato con un supporto tecnologico di Realtà
Aumentata (AR), che consente di sovrapporre immagini virtuali alla visione
del contesto reale.
Grazie alla Realtà Aumentata l’opera offre al visitatore un imprevedibile trait
d’union tra pratica scultorea tradizionale e innovazione tecnologica, aprendo
possibilità che non erano disponibili ai tempi di Medardo Rosso, ma che sono
assolutamente in linea con la sua idea di opera d’arte.
La nuova scultura è visibile non nello spazio fisico, dove invece è
esposto il lavoro di Rosso, ma su dispositivi personali
portatili, smartphone e tablet su cui i visitatori potranno scaricare
il software di accompagnamento.
Il lavoro virtuale può così cambiare forma, dimensione o contesto, a seconda
dell’interazione e della partecipazione del pubblico.
La mostra, ideata e prodotta dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro con la
collaborazione della GAM, Galleria d’Arte Moderna di Milano, è realizzata
grazie al sostegno del Comune di Milano, che ha condiviso gli scopi
del Premio, con la media partnership di IGPDecaux e la partnership tecnica
di ERCO.
Dida: Aleksandra Domanović,The Falseness of Holes, 2019.Stand-in visual material. Courtesy: Fondazione ArnaldoPomodoro