Emilio Prini


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Alla Fondazione Merz di Torino, fino a domenica 9 febbraio 2020, è allestita un’esposizione personale di Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma, 2016), ideata dalla stessa Fondazione Merz in collaborazione con Archivio Emilio Prini.

La mostra è a cura di Beatrice Merz e Timotea Prini ed è un omaggio doveroso da parte della Fondazione Merz a un artista discusso, sfuggente, certamente geniale, ironico, autentico e provocatore. La mostra è anche un’occasione per ripercorrere un legame di amicizia e di profonda stima tra Emilio Prini e Mario Merz.

Emilio Prini-Tre parenti salgono una salita, Tre aprenti scendono una discesa, Tre parenti attraversano una pianura, 1969, fotografia in b_n con intervento, cm 35,5x46x3,5 con cornice- Coll La Gaia, Busca CN

Sono qui esposte per la prima volta oltre quaranta opere di Emilio Prini, datate dal 1966 al 2016, con le quali si intende attivare una riflessione critica e storica intorno all’esperienza di uno dei più interessanti rappresentanti dell’Arte povera.
Il percorso espositivo e l’allestimento sono stati concepiti dalle curatrici nel rispetto della filosofia dell’artista anche grazie alla profonda conoscenza e vicinanza con l’uomo Prini, amico e padre.
Emilio Prini è stato uno dei protagonista dell’arte povera, movimento artistico recente tra i più influenti e radicali, fortemente connesso al contesto politico e sociale della seconda metà del XX secolo, sostenuto e promosso soprattutto da Germano Celant, che ne ha curato, nel corso degli anni a partire dal 1967, mostre importanti in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.

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