Alla Galleria Regionale d’Arte
Contemporanea Luigi Spazzapan, Palazzo Torriani, Gradisca d’Isonzo (GO), fino
al 2 febbraio è esposta una mostra che mette a confronto due grandi pittori
della regione: Luigi Spazzapan (Gradisca, 1890 – Torino, 1958) e Miela Reina (Trieste, 1935 – Udine, 1972), con il preciso intento di verificare nessi, intuizioni
comuni, relazioni tra due grandi sperimentatori. Due spiriti d’avanguardia,
avanguardia storica per Spazzapan, neoavanguardia per Miela, due inesausti
ricercatori e affabulatori di storie fantastiche e quotidiane.
La mostra è organizzata da: Regione Friuli Venezia Giulia, ERPAC – Ente
Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia,
Comune di Gradisca d’Isonzo, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
Con questa mostra si avvia un nuovo
progetto dedicato alla valorizzazione di Luigi Spazzapan, dell’uomo,
dell’artista e della collezione di opere della Galleria omonima a lui
intitolata.
Se Spazzapan è stato definito da Calvesi “incendiario”, uno spirito impulsivo
che nel dinamismo del segno e nella totale adesione alla pittura, avendo come
riferimenti l’espressionismo e il futurismo, fino ai fauves e all’informale, ha
trovato la sua ragione d’essere, Miela (così veniva chiamata e amava farsi
chiamare Maria Francesca Reina) non lo è stata da meno.
In uno spazio temporale molto ristretto (scomparsa a soli trentasei anni),
Miela è riuscita definire un linguaggio estremamente maturo, molto originale e
in linea con le sperimentazioni più avanzate degli anni ’60 in Italia.
La mostra, allestita al terzo piano della Galleria,
raggruppa un grande insieme di opere di Miela Reina, oltre cinquanta tra olii
su tela e tavola, tempere e penne su carta. Sono presentati anche alcuni lavori
tridimensionali a testimonianza del suo spingersi oltre la tela, nell’ottica di
una comunicazione allargata unita al desiderio di portare l’arte nella quotidianità.
A questo importante nucleo di opere, fanno da contrappunto una ventina di opere
di Spazzapan tra tempere e chine, oltre ai due celebri bronzi del ’25 che
ritraggono Oscar Brunner e Veno Pilon.
L’esposizione sarà arricchita da un programma di eventi collaterali che si
svilupperanno lungo tutto il periodo di apertura della mostra e che saranno
connotati da quello spirito d’avanguardia presente nei due artisti.