Presso la Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, fino all’11 ottobre è allestita una mostra dedicata alla xilografia di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna.
Così Claudio Cerritelli la presenta: “L’Accademia di Belle Arti di Brera propone una mostra di opere xilografiche realizzate dagli artisti Gianfranco Schialvino e Gianni Verna documentando il loro originale sodalizio creativo condotto con passione, costanza e determinazione nell’ambito di una visione didattica e sperimentale della ricerca grafica contemporanea. La rassegna intende riflettere sull’attualità della xilografia, arte meravigliosa e antica, classica e rivoluzionaria, con cui duemila anni fa si stampavano i tessuti in Corea e nel 1968 i manifesti della primavera di Praga. Non a caso Schialvino e Verna fondano nel 1986 l’associazione “Nuova Xilografia” con lo scopo di rivalutare questa antica tecnica di stampa, dieci anni dopo editano “Smens”, unica rivista stampata ancora con caratteri di piombo e direttamente dai legni originali appositamente incisi, a questa iniziativa collaborano importanti studiosi, scrittori, poeti e artisti.
Nelle
xilografie di Gianfranco Schialvino, oltre alla prevalenza del chiaroscuro, si
avvertono molteplici effetti pittorici e di-segnativi, l’immediatezza
espressiva del segno supera la verità morfologica del reale con libertà di
trasformare i vincoli iconografici in immagini di natura interpretate
sinteticamente (vigne, rocce, montagne, alberi).
Nel caso di Gianni Verna la sperimentazione tecnica avviene sia in modo
tradizionale che innovativo affrontando scene naturalistiche, figure di
animali, visioni dedicate alla poesia di D’Annunzio o di Montale, tramiti
letterari che ispirano differenti processi di trasfigurazione immaginativa.
Documentando il percorso parallelo dei due autori la rassegna si inserisce nell’ampio panorama espositivo che nel corso degli anni ha valorizzato l’esperienza della Nuova Xilografia in tutto il mondo, a testimonianza dell’interesse che questo ver- sante di ricerca suscita per la qualità dei suoi risultati grafici e poetici, tecnici ed estetici, artigianali e sperimentali.”