Natura de Natura


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Il nostro conterraneo Biagio Pancino, sanstinese di origine, grazie alla previsione del pittore Fra Nevino, che in lui vide doti pittoriche, venne aiutato ed incitato ad andare a Parigi. Il Nostro lo farà nel 1952, e dopo alcuni soggiorni, di qualche mese, vi si stabilirà definitivamente. Avrà per amici ed esporrà assieme a Daniel Buren, Niele Toroni, Claude Viallat, frequenterà Beniamino Joppolo, drammaturgo e critico dello Spazialismo stabilitosi a Parigi, conoscerà Tancredi Parmeggiani, insomma, farà una carriera brillante. Consolidate le sue posizioni nell’arte, riuscirà a farsi uno studio a Maillot, e a stabilirsi a Sens, ad un’ora di treno da Parigi. Qui conoscerà uno scrittore importante: Pascal Quignard, premio Goncourt 2002, e fra l’altro autore di Tutte le Mattine del Mondo da cui è stato tratto il film di Corneau, interpretato da Gerard Depardieu, su Marin Marais, compositore vissuto tra XVII e XVIII secolo, prima allievo di Jean-Baptiste Lully e poi musicista da camera del re Luigi XIV – e il misterioso musicista Monsieur de Sainte Colombe.

Quignard e Pancino mentre leggono il testo bilingue

Fra lo scrittore ed il pittore nasce un’amicizia fatta di lunghi silenzi e di leggere chiacchiere sul tempo e sul nulla del mondo.  Pancino parla delle sue opere e racconta che ha lasciato nel suo vecchio studio di campagna un gruppo di opere denominate: Natura. In quanto il termine Natura, nel dialetto veneto, tra le donne, stava a significare i genitali femminili, che per ignoranza e pudore venivano definiti genericamente la Natura. Lo scrittore si infiammò a tale idea e collegò questo al De Rerum Natura di Lucrezio. La fantasia fa i suoi voli e Quignard scrisse un testo molto poetico che ne svela l’anima nel suo rapporto con la madre, con la procreazione, con i fantasmi dei “residui” amorosi, prima che si affaccino alla vita e ne rispondano per immagini che contano soprattutto per noi “animali a sangue caldo”. Questo suo “rinascere”, passando metaforicamente attraverso il buco della Natura, ha dato il pretesto allo scrittore per creare delle azioni artistiche, dette performance delle Tenebre. Attraverso la parola, un nuovo senso nel comprendere la Natura ci permette di uscire dalle tenebre della condizione animale per assurgere alla luce dello spirito e della vita. Ecco, il 24 agosto scorso si è potuto assistere a questa rinascita nella galleria Ai Molini dove Pascal Quignard, lo scrittore, ha recitato e raccontato questo suo “passaggio attraverso il mare della Natura” . Passaggi riletti, poi, in italiano dal pittore Pancino con la declamazione sul tipo di Natura che di volta in volta veniva scoperto, proprio letteralmente in quanto prima nascoste da un velo che si strappava, al lume di candela, mentre un breve testo veniva recitato davanti ciascuna immagine. Quasi una via Crucis laica su 24 Nature che lentamente, come nelle ore del giorno e della notte, ci aiutavano a rinascere. Infine il pubblico soddisfatto si è riversato su un Vino d’Onore offerto dalla Tavernetta di Pradipozzo.

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