Matt Phillips. Piano piano


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In ambito alla cinquantesima edizione del “Settembre Rotaliano” a Mezzocorona (TN), per il terzo anno consecutivo Cellar Contemporary presenta la mostra “Terra” nella prestigiosa cornice del Palazzo Conti Martini dove, per tutto il periodo della manifestazione, sono esposte le opere su tela e i disegni su carta dell’artista americano Matt Phillips, la cui ricerca si concentra sull’astrazione attraverso il colore.
Nell’assenza di limiti e linee di contorno che caratterizza il lavoro dell’artista, lo sguardo si perde nelle infinite variazioni cromatiche, che danno vita a esperienze visive oniriche.
Quando Matt Phillips venne in Italia per la prima volta decise di intitolare la sua mostra personale “Piano Piano”, omaggiando la lingua dei poeti, e richiamandosi al ritmo delle composizioni musicali classiche, che dal pianissimo va in crescendo attraverso un processo creativo che molto da vicino ricorda il suo.

Matt Phillips, Piano, Piano-Studio d’arte Raffaelli, Trento 2017

Quella di Matt Phillips è infatti una pittura lenta, fatta di stratificazioni e pensiero, capace di lasciare ampi spazi all’immaginazione. Assolute protagoniste sono le forme, mutuate dalla natura o dall’architettura, e ripetute secondo moduli cromatici di diverse dimensioni, sulla tela o sulla carta, alla ricerca di una sintesi perfetta.

Una costante, invisibile, attraversa tutti i suoi lavori: è l’assenza di linee di contorno. L’artista si limita infatti a tracciare un non-confine, preparando la superficie pittorica con uno sfondo bianco, e lasciando che ogni campitura di colore succeda all’altra secondo accostamenti mai casuali.

Con questa operazione Matt Phillips compie un’esplorazione del concetto di limite abolendone la tangibilità e lasciando che sia la disciplina della composizione a dettarne l’equilibrio.

È ancora una volta l’armonia il concetto chiave che accomuna le sale del Palazzo Conti Martini alle opere d’arte contemporanea scelte per la mostra Terra, in questo caso giocando sull’astrazione e sulla narrazione evocata dai titoli delle opere.

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