La prima personale in Italia del fotografo statunitense Jeff Bark (Minnesota, 1963), che riunisce un corpus composto da più di cinquanta opere inedite dedicate alla Città Eterna, è allestita a Roma al Palazzo delle Esposizioni fino al 28 luglio, ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale e Azienda Speciale Palaexpo e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo Curata da Alessio de’ Navasques, “Paradise Garage” è pensata come un percorso che coinvolge il pubblico, trasportandolo nel mondo onirico ideato dal fotografo: ogni immagine è sapientemente costruita da Bark come fosse il frammento sospeso di una storia; nel suo garage nell’Upstate New York, è lui stesso a trasformare gli spazi e le pareti nude in scenari evocativi ed enigmatici in cui convivono riferimenti iconografici all’arte del passato e dettagli stranianti.
I set ideati dal fotografo per la mostra a Palazzo delle Esposizioni diventano paesaggi surreali, scene conviviali, ritratti monumentali che rievocano, in chiave contemporanea, lo spirito delle grandi quadrerie allestite per temi nei palazzi barocchi romani. Interni domestici, nature morte, paesaggi naturalistici, wunderkammer assemblate sono alcuni dei soggetti ricorrenti, dove il falso diventa reale e la realtà assume forme ingannevoli, in un gioco di prospettive e ribaltamenti. I dettagli ingigantiti, le inaspettate proporzioni aprono nuove letture di oggetti e situazioni, mettendo in discussione convenzioni temporali e stilistiche.
Jeff Bark ha iniziato questo progetto oltre due anni fa: una breve visita nella capitale italiana ha innescato un singolare processo creativo di ricostruzione del Gran Tour nel Bel Paese, tra immaginario e reale. Il suo punto di vista restituisce poesia agli oggetti, in parte souvenir trovati nei flea market americani, che diventano il punto di partenza delle composizioni e dei ritratti: rappresentazioni simboliche e allegoriche della natura umana, concepite grazie ad un uso sapiente della luce e alla ricchezza dei dettagli, che sono spesso elementi spiazzanti e inaspettati. L’autenticità e l’ambiguità, la bellezza sensuale, le luci e le ombre, sono le coordinate di un Viaggio in Italia privo di una precisa connotazione spaziale e cronologica, che evoca momenti artistici che vanno dal Rinascimento, al Barocco, ai film di Fellini e Visconti.
Il limite di uno spazio ridotto come quello del suo garage, ha stimolato Bark in questo approccio meticoloso e cinematografico, che rende il lavoro profondamente pittorico, mettendolo in relazione con tutta la storia dell’arte europea, italiana e fiamminga.