Dal marmo al missile


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Con questo titolo sono radunate 70 opere in una mostra articolata tra l’Orangerie della Reggia di Monza e i Musei Civici di Monza (Monza), che ripercorre una storia di tradizione e innovazione, di progresso e bellezza, di creatività e sviluppo radicata a Monza e nel suo territorio e tipica del suo collezionismo.

Pietro Ronzoni, Filanda nel bergamasco, 1825 circa

La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariplo e dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus, in partnership con Gallerie d’Italia e Fondazione Luigi Rovati, in collaborazione con il Comune di Monza, la Reggia di Monza e i Musei Civici di Monza, con il patrocinio del MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Monza e Brianza e con il contributo di Regione Lombardia.

Le opere in mostra, tra le quali spiccano capolavori di età etrusca, dipinti e sculture di autori fra cui Pietro Ronzoni, Giovanni Segantini, Emilio Gola, Achille Funi, Anselmo Bucci, Arturo Martini, Lucio Fontana, Mimmo Jodice, Michelangelo Pistoletto, Christo e Salvatore Scarpitta, spaziano da linguaggi classici, come pittura e scultura, a esperienze e forme più tipiche dell’arte contemporanea, svelando inattesi capolavori difficilmente accessibili al pubblico.

Il titolo della rassegna “Dal marmo al missile” sintetizza il filo conduttore del percorso espositivo, ovvero il legame fra tradizione e innovazione, fra la dimensione valoriale, etica e identitaria del territorio monzese e la sua propensione allo sviluppo. E il doppio fil rouge si dipana in mostra lungo un percorso che spazia da un pregevole esemplare di arte etrusca al contemporaneo.

Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni, due ospitate all’Orangerie e la terza nella sala espositiva dei Musei Civici, nel centro cittadino: “Dai luoghi agli spazi”. La sezione esemplifica una cruciale trasformazione del paesaggio nello specchio dell’arte. Luoghi e spazi infatti, da rappresentazioni più o meno fedeli di campagne, situazioni e contesti, si fanno nel tempo sempre più autonomi dalla realtà visiva ed espressione di emozioni o intuizioni. Un passaggio chiave, documentato dalle opere qui esposte che includono dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento. “Presenze e personaggi”. Questa sezione mette in scena le forze e le idee che stanno alle spalle di ogni progetto di innovazione, gli uomini che sono spesso rappresentati in forme tradizionali, in ossequio a ideali di decoro assai persistenti nel genere del ritratto e della figura e, proprio per questo, violentemente attaccati negli ultimi decenni. “Monza e il modernismo”. La sezione racconta dunque l’ambiente della città, che forse non è stata sede di una vera e propria “scuola” pittorica riconoscibile in quanto tale ma che certo è stata un luogo in cui artisti diversi e significativi si sono formati e hanno vissuto per generazioni.

La mostra, che è corredata da un catalogo pubblicato da Silvana editoriale, è l’ottava tappa dell’iniziativa Open, tour di eventi espositivi che sta portando il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.

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