Al Museo MARCA di Catanzaro, fino al 15 luglio, è allestita una mostra dedicata a Emilio Scanavino composta da un significativo nucleo di opere, tutte di grandissimo formato e realizzata a cura di Greta Petese e Federico Sardella, in collaborazione con l’Archivio Scanavino.
Il corpus di opere
include oltre venti lavori realizzati a partire dagli Sessanta: oli su tela, su
tavola e carte provenienti dalle collezioni italiane più prestigiose, oltre che
dalla Collezione Scanavino. Esposta, vi è anche l’opera che dà il titolo alla
rassegna, “Come fuoco nella cenere”, presentata per la prima volta nella sala
personale dedicata a Scanavino in occasione della XXX Biennale di Venezia, nel
1960, ed ora posta in dialogo con dipinti degli anni subito successivi.
I lavori selezionati propongono uno spaccato lineare sul percorso artistico di
Scanavino, offrendo gli esempi più alti di alcune delle sue serie tipiche e
coprendo un arco temporale di circa vent’anni, a partire dalla piena maturità,
come “Alfabeto senza fine” del 1974 e “I nostri fiori” del 1973.
Il fare come necessità e la consapevolezza di un mondo di presenze da evocare
attraverso la pittura costituiscono le ispirazioni preminenti dell’opera
dell’artista e sono rintracciabili in tutta la sua riflessione esistenziale,
estetica ed artistica. Le opere esposte, infatti, oltre ad essere accomunate
dall’imponenza dimensionale, rivelano ulteriormente come quella di Scanavino sia
una pittura di evocazione, ricca di presenze.
La mostra è corredata da un volume bilingue italiano/inglese pubblicato da
Silvana Editoriale con saggi di Greta Petese, Federico Sardella e Sara Uboldi,
due conversazioni tra Nini Ardemagni Laurini, Greta Petese, Federico Sardella e
Antonella Zazzera, la trasposizione di una video intervista a Emilio Scanavino
andata in onda nel 1961, e un’ampia selezione di immagini, molte delle quali
inedite.