Liu Bolin, il performer cinese della fotografia mimetica, espone al Mudec, Museo delle Culture, di Milano fino al 15 settembre e per il Museo è la seconda mostra fotografica dalla sua apertura a oggi.
L’artista cinese, che ha ormai acquisito una fama internazionale Liu Bolin (Shandong, 1973), è conosciuto al grande pubblico per le sue performance mimetiche, in cui, grazie a un accurato body painting, il suo corpo risulta pienamente integrato con lo sfondo.
“Visible Invisible” è una mostra pensata ad hoc per gli spazi espositivi del Mudec, promossa dal Comune di Milano-Cultura, MUDEC e prodotta da 24 ORE Cultura, in collaborazione con Boxart Gallery, a cura di Beatrice Benedetti.
Luoghi emblematici, problematiche sociali, identità
culturali note e segrete: Liu Bolin fa sua la poetica
del nascondersi per diventare cosa tra le cose, per denunciare che tutti i
luoghi, tutti gli oggetti, anche i più piccoli, hanno un’anima che li
caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identificarsi nel Tutto: una
filosofia figlia dell’Oriente, ma che ha conquistato il mondo intero,
soprattutto quello occidentale.
Contraddizioni tra passato e presente, tra il potere
esercitato e quello subito: è la lettura opposta e complementare
della natura delle cose, documentata dalle immagini di Liu Bolin. Dietro lo
scatto fotografico che si conclude in un momento c’è lo studio,
l’installazione, la pittura, la performance dell’artista: un processo di
realizzazione che dura anche giorni, a dimostrazione di come un’immagine fotografica
artistica non sia mai frutto di un caso, ma la sintesi di un processo creativo
spesso complesso, che rivela la coscienza dell’artista e la sua intima
conoscenza della realtà in tutta la sua complessità.
È una lettura della performance fotografica che lo spazio Mudec Photo accoglie in pieno, non limitandosi così a ospitare solo mostre fotografiche canoniche, ma allargando lo sguardo anche al mondo della fotografia ‘prima dello scatto’, a quell’universo di ricerca preparatoria che è essa stessa performance artistica, coinvolgimento emotivo, attesa dell’attimo perfetto, concentrazione intima e lavoro di squadra; e infine, scatto.