Alberto Biasi. Tra realtà e immaginazione


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Promossa dal Consiglio Regionale del Veneto, in collaborazione con l’Archivio Alberto Biasi e la Fondazione Alberto Peruzzo, allestita a Palazzo Ferro Fini fino al 18 luglio, Venezia dedica una mostra a uno dei protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento, Alberto Biasi, ripercorrendone la sessantennale carriera attraverso la presentazione di una selezione di opere rappresentative delle diverse fasi della sua ricerca.

Alberto Biasi, Rilievo ottico-dinamico, 1962, tempera su cartone lamiera forata, cm 50x50x3

È qui esposta una selezione di opere storiche e di grandi opere recenti appartenenti a quattro diversi cicli di produzione: “Torsioni”, opere generalmente bicromatiche sviluppate su forme geometriche classiche, realizzate con strisce in pvc combinate in modo da creare effetti percettivi cangianti, a seconda dello spostamento del punto di vista dello spettatore; “Ottico Cinetici”, opere che trovano già nella definizione il senso della poetica di Biasi: la ricerca, attraverso la scienza antica dell’ottica, di un dinamismo percettivo ed emotivo; “Politipi”, lavori realizzati tra la seconda metà degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, caratterizzati dalla sovrapposizione di più piani e dall’intreccio multiplo di listelli; “Uniche Tele”, lavori recenti la cui particolarità si colloca nella lavorazione: si tratta di opere dipinte sul retro della tela e, solamente grazie al taglio e alla torsione di questa, il disegno sottostante diviene visibile.

Questa mostra coglie alcune tematiche caratteristiche della presente edizione della Biennale di Venezia, come il confronto continuo tra l’opera d’arte e l’ambiente, la mancanza di rigidità dell’opera che anzi si apre all’esterno plasmando i suoi confini oltre “il muro” della cornice. L’opera si apre quindi a una sensibilità che si fa ponte tra il mondo occidentale e la fluidità di quello orientale, che stimola lo spettatore a superare ogni tentazione di passività e a porsi in rapporto dinamico con l’opera, in confronto e in dialogo continuo con essa, stabilendo connessioni sempre nuove e riscoprendo un’accattivante complessità contro ogni superficiale semplificazione.

Alla base della ricerca di Biasi è la costante indagine condotta sugli effetti e sulle illusioni ottiche, sulla creazione di movimento a partire dalla staticità del supporto, affrontata attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali, come la pittura, e non, come ad esempio il PVC, che ha portato l’artista alla creazione di opere di differenti tipologie.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e inglese) con testo critico di Serge Lemoine, edito da Industrie Grafiche Peruzzo. La pubblicazione è caratterizzata dalla presenza di un ampio corpus iconografico e di una raccolta di testi critici, arricchita da materiale storico inedito reperito in occasione della recente ricerca svolta in concomitanza al trasferimento dell’Archivio Alberto Biasi nella nuova sede.

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