Mario Sposato. Tra Dadaismo e Nouveau Réalisme


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Nuovo appuntamento al MACA, Museo Arte Contemporanea di Acri (CS), Palazzo San Severino Falcone, con la mostra personale dedicata a Mario Sposato, aperta al pubblico dal 6 aprile al 12 maggio, promossa dallo stesso Museo col patrocinio della città di Acri, organizzata da Oesum Led Icima e realizzata a cura di Anselmo Villata.

Sposato si inserisce a tutti gli effetti nella contemporaneità dell’arte, con uno sguardo sempre attento sia agli sviluppi culturali che all’evoluzione sociale e le sue opere sono vere testimoni del nostro tempo. Come recita il titolo della mostra “Tra Dadaismo e Nouveau Réalisme”, l’artista ha confermato la sua personalità in un’espressione artistica articolata che ammicca alle due Avanguardie storiche citate, rendendole attuali e contemporanee. Forme, colori, materiali rispondono alla sua domanda creativa che ricerca e si serve di oggetti recuperati, dismessi da precedenti funzioni “utili” ma che, avendo perso la loro capacità funzionale, sono scartati dalla società. Nel recupero, Sposato ridona loro una vita che, oltre ad essere artistica, è anche simpatica e divertente, tanto che il curatore parla degli spazi occupati da queste opere come wunderkammer.

Anselmo Villata scrive tra l’altro nel suo testo: “…Dal Globo realizzato con chip e schede elettroniche, ai volti assemblati, ai manichini rivitalizzati e resi personaggi attraverso l’applicazione di cavi elettrici, accessori di moda, oppure resi misteriosi individui mascherati da applicazioni di bottoni, le opere di Sposato assumono anche un significato e un fine che parte dall’amore per la propria terra di origine e giunge all’amore per la terra nel suo complesso: l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, inteso come ambiente naturale, ma anche come ambiente umano e sociale.

L’oggetto trovato viene scoperto e prelevato dalla natura, dove non dovrebbe stare, e inizia una nuova vita, gli viene restituita una nuova dignità oltre che una nuova funzione: da rifiuto abbandonato a opera d’arte, da bruttura del paesaggio a frutto della ricerca e della realizzazione estetica. Mario Sposato mette a frutto la sua creatività e la sua competenza tecnica per l’arte, un’arte che nasce dalla composizione, dalla ricostruzione. …”

La mostra è corredata da un catalogo contenente la riproduzione delle opere, il testo critico di Anselmo Villata e le presentazioni delle Autorità.

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