Fino al 16 maggio, alla Villa di Donato di Napoli è allogata la mostra “Affari di Famiglia. Ed Moses, Andy Moses, Kelly Berg Moses”, realizzata a cura di Cynthia Penna e organizzata da Art1307, con la quale si intende porre un punto di vista sui rapporti di scambi e di reciproche influenze che possono intercorrere in una famiglia di grandi artisti.
E, poiché l’arte può raccontare tante storie, in alcuni casi non è solo una storia personale ma anche quella di una famiglia, qui ci sono tre generazione a confronto, in un dialogo a colpi di pennello, tra gli artisti californiani Ed Moses, Andy Moses e Kelly Berg Moses. Accanto alle opere di Ed Moses, esponente di spicco nel panorama artistico della West Coast californiana da poco scomparso, le cui opere popolano le gallerie e i musei di tutto il mondo, dal Moma al Philadelphia Museum of Art, fino al Centre Georges Pompidou di Parigi, si collocano quelle del figlio Andy e della nuora Kelly.
Precisa la curatrice Cynthia Penna: “Questi sono “affari” o relazioni di una famiglia di artisti i cui membri, in un modo o in un altro, hanno dialogato tra loro, hanno “respirato” la stessa aria, hanno “mangiato” lo stesso cibo. Forse si sono reciprocamente influenzati e medesimamente respinti, si sono criticati ed hanno litigato, ma l’uno è entrato nell’altro e nell’arte dell’altro irrimediabilmente. Per loro respirare e vivere è significato e significa dipingere, costantemente, continuamente”.
Fulcro della mostra è ovviamente il lavoro e la personalità del capostipite: Ed Moses. La sua opera ha attraversato mezzo secolo e una moltitudine di movimenti pittorici: dall’espressionismo astratto al minimalismo, fino alla purezza del monocromo assoluto. Sebbene non fosse ascrivibile ad alcuna corrente artistica, tutto lo influenzava e tutto quel che toccava diventava arte. La competizione con un genitore del genere, che è sicuramente un importante punto di riferimento ma che può anche essere un fardello dal quale restar schiacciati, non è sicuramente stata facile ed Andy Moses, figlio di Ed, ha avuto nell’intraprendere la carriera artistica molto coraggio. La sua ricerca sul colore e la forma, con un interesse particolare per tutto ciò che è interazione chimica e fenomeno fisico, ha portato alla creazione di opere conservate oggi nei più prestigiosi musei americani e gli è valso il Premio Michetti della Fondazione Michetti nel 1987. Approdando a soluzioni più istallative, senza mai perdere d’occhio i riferimenti acquisiti attraverso la famigliarità con la pittura, Kelly Berg Moses è una delle giovani promesse del panorama artistico americano. In molte sue opere la forza della natura ha un ruolo centrale, che l’artista tenta di controllare attraverso il ricorso alle geometrie. L’esito è un sorprendente mondo parallelo: con le opere di Kelly Berg si ha la sensazione di guardare attraverso il buco della serratura nella storia ancestrale del nostro pianeta e nell’infinito cosmico dell’universo.