Manifesto. Julian Rosefeldt


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L’installazione Manifesto di Julian Rosefeldt è ospitata, fino al 22 aprile, nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Roma ed è articolata in 13 grandi schermi con storie diverse che, di tanto in tanto, si accordano nella potenza di una voce corale. 

Julian Rosefeldt, Manifesto, 2015 ©Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst, Bonn 2019


L’opera, apparsa per la prima volta nel 2015, rende omaggio alla tradizione toccante e alla bellezza letteraria dei manifesti artistici del Novecento, mettendo allo stesso tempo in discussione il ruolo svolto dalla figura dell’artista nella società contemporanea. 
Per ciascuna delle 13 proiezioni, Rosefeldt ha creato un collage di testi attingendo ai manifesti di futuristi, dadaisti, Fluxus, suprematisti, situazionisti, Dogma 95 e di altri collettivi o movimenti o alle riflessioni individuali di artisti, danzatori e registi come Umberto Boccioni, Antonio Sant’Elia, Lucio Fontana, Claes Oldenburg, Yvonne Rainer, Kazimir Malevich, André Breton, Elaine Sturtevant, Sol LeWitt, Jim Jarmusch, Guy Debord, Adrian Piper, John Cage. 
Ogni stazione presenta una diversa situazione incentrata, ad eccezione del prologo, su undici diversi personaggi femminili e su uno maschile: un senzatetto, una broker, l’operaia di un impianto di incenerimento dei rifiuti, una CEO, una punk, una scienziata, l’oratrice a un funerale, una burattinaia, la madre di una famiglia conservatrice, una coreografa, una giornalista televisiva e un’insegnante, tutte figure interpretate dall’attrice australiana Cate Blanchett. È lei a infondere nuova linfa drammatica alle parole dei manifesti che risuonano in contesti inaspettati.
L’opera è scritta, diretta e prodotta da Julian Rosefeldt. È stata commissionata dall’ACMI, Australian Centre for the Moving Image di Melbourne, l’Art Gallery of New South Wales di Sydney, dalla Nationalgalerie, Staatliche Museen zu Berlin e dallo Sprengel Museum di Hanover; co-prodotta da Burger Collection Hong Kong e Ruhrtriennale e realizzata grazie al sostegno di Medienboard Berlin-Brandenburg e in cooperazione con Bayerischer Rundfunk.

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