Alla Pinacoteca Comunale, Palazzo Sarcinelli, di Conegliano Veneto, fino al 23 giugno è esposta la mostra “I Ciardi. Paesaggi e giardini”, promossa dallo stesso Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, che rappresenta il secondo appuntamento del ciclo dedicato al paesaggio nella pittura veneta tra ‘800 e ‘900. Curata da Giandomenico Romanelli con Franca Lugato e Stefano Zampieri, l’esposizione è dedicata a una delle più affermate “famiglie” di artisti veneti di quel periodo: i Ciardi
In una fase di grandi
cambiamenti della pittura, sempre più orientata verso lo studio dal vero o en
plein air della realtà, Guglielmo (Venezia, 1842-1917) e i figli Beppe (Venezia,
1875-Quinto di Treviso, 1932) ed Emma (Venezia, 1879-1933) assumono un ruolo di
protagonisti assoluti della scena artistica veneziana, italiana ed
internazionale, partecipando alle Biennali di Venezia e ai più importanti
appuntamenti espositivi nazionali, avendo anche una buona visibilità
all’estero. Come osserva il curatore Giandomenico Romanelli, «la ricchezza
della loro scelta a favore del paesaggio si misura nelle radicali novità che
essi (e soprattutto Guglielmo) sanno introdurre in questo genere pittorico: la
luce declinata in tutte le possibili atmosfere, la presenza viva e palpitante
della natura nelle piante, nei campi, nelle messi, nelle distese di eriche; la
maestosità spesso scabra delle masse montuose, colte nella luce azzurra
dell’alba o in quella struggente e aranciata dei tramonti, i filari, i covoni,
i corsi d’acqua».
La rassegna consente di apprezzare attraverso più di 60 opere e con un taglio
originale, legato principalmente alla rappresentazione della natura e del
paesaggio veneto, gli elementi qualificanti della produzione di questa
famiglia, mettendo in evidenza peculiarità, convergenze e divergenze tra i tre
artisti, ben riconoscibili grazie ad alcuni confronti proposti in mostra. I
prestiti provengono da alcune istituzioni pubbliche come l’Istituto Veneto di
Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, Casa Cavazzini ̶ Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine e la
Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, con un nucleo
significativo di dipinti finora conservati nei depositi ed esposti al pubblico
dopo circa vent’anni, oltre che da collezioni private.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Editori con saggi di
Giandomenico Romanelli, Franca Lugato, Stefano Zampieri e Myriam Zerbi.