Fino al 10 marzo prossimo, al PAN di Napoli è allestita la mostra “Novecento a Napoli. Capolavori di pittura e scultura”, promossa dalla Galleria Mediterranea e da La Fenice con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, curata da Saverio Ammendola, Paolo La Motta e Isabella Valente, con la quale si pone l’obiettivo di contribuire a rivitalizzare e valorizzare il dibattito critico che, a partire dalla seconda metà degli anni 80, si è sviluppato intorno alla pittura e scultura napoletana del XIX secolo.
Nel
giro di circa venti anni, si sono registrati eventi di rilievo come la
sistematizzazione della nuova sala del Novecento del Museo Civico di Castel
Nuovo, ove sono riemerse le opere di proprietà del Comune, la creazione in
Castel Sant’Elmo, seppure tra mille difficoltà, de “Il Museo del 900” (2010),
in cui sono presenti opere di pittura e scultura relative al periodo
(1910-1980) provenienti da donazioni e collezioni private. A completare le
attività di questi anni, la mostra allestita al PAN dedica particolare e
meticolosa attenzione alla cultura napoletana del XIX secolo, con la ricerca
delle opere più significative, quelle che meglio potessero costituire
testimonianza del respiro nazionale di cui l’arte napoletana è stata
portatrice.
Tra gli autori proposti, che non certo esauriscono l’articolato e significativo
panorama degli artisti napoletani del tempo, spiccano, tra gli altri,
Crisconio, Viti, Villani, Bocchetti, Brancaccio, Notte, Ciardo, Cifariello,
Chiancone, Striccoli, Capaldo, Fabbricatore, Perez, Guido Casciaro, Bresciani,
Tamburrini, Girosi, Verdecchia, Cajati, Lippi, Vittorio, Tizzano, Uccella e
Waschimps.
Degli
autori vengono proposte opere, oltre 50 dipinti e oltre 30 sculture, alcune
delle quali a volte meno note al grande pubblico. Tra le altre sono esposte “Il
bagno” di Giovanni Brancaccio (Biennale di Venezia; Mostra Carnegie Institute,
Pittsburgh), “Libro bianco” (Carnegie Institute, Pittsburgh), “ Il Beone”
(esposto anche in “Anni difficili”) nonché “Il ritratto del pittore De
Simone”), di Eugenio Viti, “Novembre in città” di Guido Casciaro (I Mostra
Intersindacale Fascista 1933), “Dopo la pioggia” di Rubens Capaldo (VII
Quadriennale di Roma),“Colloqui” di Carlo Striccoli, “Al balcone” di Carlo
Verdecchia (Biennale di Venezia 1936), “Nello studio” (ovvero “Solitudini”) di
Alberto Chiancone (Biennale Venezia 1936), “Le amiche al caffè” di Nicola
Fabbricatore (Biennale Venezia 1946), “Le donne sarde” di Gennaro Villani (da
ultimo esposta in “Gli anni difficili”), “l’Uomo e l’uccello” di Raffaele Lippi
(Mostra al Castel dell’Ovo del 2004, curata da Vitaliano Corbi).
La mostra, corredata da un catalogo pubblicato da Edizioni Mediterranea,
consente una feconda passeggiata nella storia culturale napoletana.