Boldini e la moda


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Considerato da sempre l’artista dell’eleganza, Giovanni Boldini lo troviamo a Ferrara, Palazzo dei Diamanti fino al prossimo 2 giugno, con una mostra che ha per tema, appunto, la moda.

Gladys Deacon (The duchess of marlborough), olio su tela, 84×59 cm.

Il magnetismo dei ritratti di Boldini, nei quali i suoi modelli appaiono mondani, sicuri di sé e del proprio potere di seduzione, deve molto al rapporto che il pittore ebbe con la nascente industria del fascino e della celebrità alla quale, a sua volta, dette un contributo notevole. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Museo Giovanni Boldini di Ferrara e curata da Barbara Guidi con la collaborazione di Virginia Hill, questa mostra racconta la storia di questo affascinante legame: frutto di un lungo studio che attraverso i documenti ha permesso la ricostruzione della fitta rete di rapporti sociali e professionali dell’artista, la rassegna mostra infatti come Boldini fu capace di farsi interprete della moda del tempo fino a giungere a influenzarne le scelte, al pari di un contemporaneo trendsetter.

Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, crocevia di ogni tendenza del gusto e della modernità, Boldini ha immortalato la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque. Il suo talentuoso pennello ha consegnato alla posterità le immagini dei protagonisti di quell’epoca mitica concorrendo a fare di loro delle vere e proprie icone glamour.

Colta inizialmente per quel suo essere quintessenza della vita moderna, elemento che àncora l’opera alla contemporaneità, la moda, intesa come abito, accessorio, ma anche sofisticata espressione che trasforma il corpo in luogo del desiderio, diviene ben presto un attributo essenziale e distintivo della sua ritrattistica. Grazie ad una pittura che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali volte ad esaltare tanto le silhouette dei modelli quanto le linee dei loro abiti, Boldini dà vita a una personale declinazione del ritratto di società che diviene un vero e proprio canone, modello di stile e tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.

Un percorso suggestivo composto da oltre cento opere riunisce splendidi dipinti, disegni e incisioni di Boldini e dei suoi colleghi Degas, Manet, Sargent, Whistler, Seurat, Blanche ed Helleu a meravigliosi abiti d’epoca, libri e oggetti preziosi. Ordinata in sezioni tematiche, ciascuna patrocinata da letterati che hanno contribuito a fare della moda un elemento fondante delle poetiche della modernità, da Charles Baudelaire a Oscar Wilde, da Marcel Proust a Gabriele D’Annunzio, la rassegna svela i suggestivi intrecci tra arte, moda e letteratura che hanno segnato la fin de siècle e, evocando la cornice di mondanità, charme e raffinatezza che fece da sfondo alla lunga carriera di Boldini, immerge il visitatore nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese e in tutto il suo elegante edonismo.

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