Nelle Sale espositive di Palazzo Contarini del Bovolo di Venezia, fino al 28 aprile prossimo è allestita una mostra personale di Valeria Costa (1912-2003), realizzata a cura di Valentina Gioia Levy e Pier Paolo Scelsi, che presenta una selezione di opere pittoriche realizzate tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. Verso la seconda metà degli anni ’60 l’artista abbandona gradualmente il realismo crudo, vicino alla nuova oggettività tedesca, che aveva caratterizzato le sue opere giovanili fin dalla fine degli anni ’30, per sperimentare nuove modalità pittoriche, nuovi generi e stili.
Se la crudezza neo-espressionista fu apparentemente poco gradita alle artiste donne, tanto che tra le fila di questa tendenza internazionale si ricordano ben pochi nomi femminili, la Costa sembra invece abbracciarne i principi con entusiasmo. L’uso violento del colore e della materia pittorica, l’interesse quasi ossessivo per la figura umana che appare spesso deformata nei tratti e nelle proporzioni, tormentata, afflitta dal peso di una profonda inquietudine esistenziale, sono infatti la cifra distintiva di una serie di lavori che la Costa realizza tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80.
La mostra, che verrà allestita nelle sale espositive del complesso monumentale di Palazzo Contarini del Bovolo, si focalizza proprio su questa parte della produzione dell’artista, privilegiando le opere dalle quali emerge la sofferenza della donna in tutte le sue declinazioni: tema molto caro alla Costa. Nascita, maternità, famiglia, morte, guerra, paura, difesa, sono le parole chiave che ispirano questa selezione di dipinti che costruiranno una sorta di percorso dantesco al femminile, in dialogo con il grande bozzetto raffigurante il Paradiso di Jacopo Tintoretto (1588 ca) in cui viene celebrata l’incoronazione di Maria in cielo, appartenente alle collezioni I.R.E.
La mostra, a cura di Pier Paolo Scelsi e Valentina Gioia Levy, è realizzata in collaborazione e con il supporto di Valeria Costa Piccinini Heritage Fund, un ente no-profit recentemente istituito al fine di promuovere la conservazione e la valorizzazione del lavoro dell’artista in Italia e all’estero.
Fondazione Venezia Servizi ha avviato da ormai tre anni un progetto denominato “Gioielli Nascosti di Venezia” con il quale ha riaperto al pubblico e promosso la conoscenza di alcuni luoghi monumentali di proprietà di I.R.E. Venezia, e valorizzato le collezioni di opere d’arte offrendo al pubblico godimento numerosi e preziosi beni artistici e storici legati alla storia dell’assistenza sociale nella città lagunare a partire dal XVI secolo.