Al Museo d’arte della
Svizzera italiano di Lugano, fino al 16 giugno prossimo è allestita la mostra
dedicata al surrealismo svizzero, realizzata a cura di Peter Fischer in collaborazione
con Julia Schallberger, collaboratrice scientifica Aargauer Kunsthaus, con il coordinamento
e allestimento di MASI, Lugano a cura di Tobia Bezzola, direttore e
Francesca Benini, co-curatrice della mostra.
Si tratta di una grande retrospettiva sul Surrealismo svizzero che indaga
sia l’influenza che il movimento ha avuto sulla produzione artistica elvetica,
sia il contributo degli artisti svizzeri nel definire lo stesso. Tra questi
Hans Arp, Alberto Giacometti, Paul Klee, Meret Oppenheim.
Il percorso espositivo proposto al MASI si compone di un centinaio di opere e si apre con uno sguardo generale al contesto e allo sviluppo del movimento surrealista attraverso una significativa scelta di documenti e disegni. L’esposizione presenta i più importanti rappresentanti svizzeri del Surrealismo, cominciando dai due imprescindibili precursori, Hans Arp e Paul Klee; ospita poi tutti i principali artisti svizzeri che hanno influenzato il Surrealismo, sia come membri effettivi del movimento parigino, come Alberto Giacometti, Serge Brignoni, Gérard Vulliamy, Kurt Seligmann e Meret Oppenheim, sia come portavoce della nuova arte in Svizzera, come ad esempio Otto Abt, Max von Moos, Walter Johannes Moeschlin, Werner Schaad, Otto Tschumi, Walter Kurt Wiemken. Proprio il legame tra gli artisti svizzeri a Parigi e quelli attivi in patria favorisce la diffusione e lo sviluppo delle idee surrealiste anche in Svizzera e promuove la creazione di gruppi progressisti, come Gruppe 33, del quale erano membri, tra gli altri, Otto Abt, Walter Bodmer, Walter Kurt Wiemken e Meret Oppenheim; o Allianz. Vereinigung moderner Schweizer Künstler (1937), al quale aderirono anche Ernst Maass, Leo Leuppi e Hans Erni.
Surrealismo Svizzera è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei principali musei svizzeri, tra cui il Kunsthaus di Zurigo, il Zentrum Paul Klee, il Kunstmuseum di Basilea, il Kunstmuseum di Berna e molti altri, e al sostegno di importanti collezionisti privati in Svizzera e all’estero.