Oscar Giaconia. Hoysteria


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Oscar Giaconia, Sexual Clumsiness of Amphibious Machine, 2017, Collezione privata, Foto © Marco Ronzoni, Courtesy OG Studio e Thomas Brambilla Gallery, Bergamo

Alla GAMeC, Galleria d’Arte Modena e Contemporanea di Bergamo, si tiene la prima personale di Oscar Giaconia (Milano, 1978) in un’istituzione museale italiana, con una esposizione costituita da una ricognizione sulla più recente produzione pittorica dell’artista.

La mostra è realizzata a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni; è aperta al pubblico fino al 24 febbraio prossimo ed è realizzata con il supporto del Club GAMeC.
L’assonanza concettuale e fonetica che accomuna le parole “osteria”, “ostrica” e “isteria” produce un titolo intraducibile, un equivoco linguistico, una disfunzione di senso incarnata dalle figure che abitano l’esposizione: locandieri, falsari, vecchi nostromi, sentinelle, spettri e mostri sono i soggetti che popolano lo Spazio Zero della GAMeC, e che mettono in scena una degenerazione contemporanea della pittura di genere

La maniacalità linguistica di Giaconia si esprime attraverso l’uso di materiali eterogenei come silicone, vulcanite, nylon, gomma di neoprene, salpa, elastomeri, rivelando l’accanimento e l’ostinazione empirica della sua ricerca e della sua pratica pittorica. 

Prima della fine della mostra, sabato 23 febbraio 2019, il truccatore prostetico due volte nominato all’Oscar Vittorio Sodano trasformerà Giaconia nell’ambito di una performance ospitata nello Spazio Zero del museo, che innescherà la nuova macchina pittorica alla base del prossimo lavoro dell’artista. 

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo edito da GAMeC Books.

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