Da domani, 17 novembre al 3 marzo 2019, Palazzo Ducale di Genova ospita la mostra che presenta i capolavori della Johannesburg Art Gallery, aperta al pubblico nel 1910, che vanta un patrimonio di grande valore artistico.
Sono esposte sessanta opere, tra oli, acquerelli e grafiche, che ripercorrono oltre un secolo di arte internazionale, attraverso i suoi maggiori interpreti, da Claude Monet a Edgar Degas, da Dante Gabriel Rossetti a John Everet Millais, da Pablo Picasso a Francis Bacon, da Roy Lichtenstein a Andy Warhol e molti altri.
Questa mostra, che lega Genova a Johannesburg nel ricordo di Nelson Mandela (1918-2013) a 100 anni dalla sua nascita, è prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, curata da Simona Bartolena.
Il percorso si apre idealmente dall’Ottocento inglese e da due opere di William Turner e prosegue con il dipinto di Alma-Tadema, “La morte del primogenito” e con una serie di lavori dei maggiori esponenti dei Preraffaelliti, quali John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti di cui viene esposto un capolavoro, “Regina cordium” (la regina di cuori), ovvero Elizabeth Siddal.
La mostra continua con un’ampia sezione dedicata agli esiti della pittura di fine Ottocento e presenta artisti quali Jean-Baptiste Camille Corot, qui con un piccolo “Paesaggio”, Gustave Courbet con lo scorcio della scogliera normanna di Étretat e Jean-François Millet. La generazione impressionista, introdotta da autori quali Eugéne Boudin e Johan Barthold Jongkind, viene rappresentata da Edgar Degas “Due ballerine”, Claude Monet “Primavera” e Alfred Sisley.
Il percorso prosegue con alcuni protagonisti della scena post-impressionista: Paul Cézanne “I Bagnanti”, Vincent Van Gogh “Ritratto di un uomo anziano”, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard.
Nella sezione del Novecento sono esposte le opere di due dei maestri più celebrati del secolo: Henri Matisse e Pablo Picasso che aprono alle nuove istanze dell’arte contemporanea, con Ossip Zadkine e altri. Per gli esponenti della seconda metà del secolo sono presenti i britannici Francis Bacon e Henry Moore, e i due protagonisti della pop art americana Robert Lichtenstein e Andy Warhol, di cui si presenta il trittico dedicato a Joseph Beuys.
A conclusione della mostra vi è la sezione che indaga l’arte sviluppata in Sudafrica nel Novecento, in particolare vi sono le opere di Maggie Laubser, una delle esponenti dell’espressionismo sudafricano e i lavori di Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, pittori dai forti interessi per il sociale che raccontano le tradizioni del paese, ma anche la vita urbana e la realtà dell’Apartheid.
Per tutta la durata della rassegna, è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti.
La mostra è corredata da un catalogo edito da Skira.