Presso i Musei Reali di Torino, nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda, fino al 3 marzo 2019 è aperta al pubblico una mostra dedicata ad Antoon van Dyck (Anversa, 1599 – Londra, 1641), il miglior allievo di Rubens, che rivoluzionò l’arte del ritratto del XVII secolo. Personaggio di fama internazionale e amabile conversatore dallo stile ricercato, Van Dyck fu pittore ufficiale delle più grandi corti d’Europa ritraendo principi, regine, sir e nobildonne delle più prestigiose famiglie dell’epoca.
Attraverso un percorso espositivo che si dispiega in quattro sezioni e oltre 50 opere questa mostra intende far emergere l’esclusivo rapporto che Van Dyck ebbe con le corti più autorevoli, italiane ed europee, per le quali dipinse innumerevoli ritratti, capolavori unici per elaborazione formale, qualità cromatica, eleganza e dovizia nella riproduzione dei particolari, soddisfacendo le esigenze di rappresentanza e di status symbol delle classi regnanti: dagli aristocratici genovesi ai reali di Torino, dall’arciduchessa Isabella alla corte di Giacomo I e poi quella di Carlo I d’Inghilterra.
La mostra è organizzata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Musei Reali di Torino e Gruppo Arthemisia, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino. La cura dell’esposizione è affidata ad Annamaria Bava e Maria Grazia Bernardini e a un comitato scientifico, composto da alcuni tra i più noti studiosi di Van Dyck quali Susan J. Barnes, Piero Boccardo e Christopher Brown.