Al Palazzo del Governatore di Parma è allestita la mostra “Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività. Avanguardie in Germania”, che rimarrà aperta al pubblico fino al 24 febbraio 2019, con la quale si rappresentano le maggiori correnti culturali e artistiche, sviluppatesi in Germania nella prima metà del Novecento. Sono esposte 40 opere provenienti dal Von der Heydt Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell’Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.
La mostra è organizzata da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma ed è realizzata a cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh. Essa si inserisce tra gli eventi dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, coordinato dal MiBAC, Ministero per i beni e le attività culturali.
Il percorso espositivo si sviluppa in due importanti sezioni.
La prima si concentra sull’Espressionismo tedesco, presentando opere paradigmatiche per lo più provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda, quali Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Otto Mueller, Emil Nolde, Karl Schmidt-Rottluf, Max Pechstein, del Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro) di Monaco, tra cui Vassilj Kandinskij, Franz Marc, Alexei Jawlensky, August Macke e di Der Sturm, la rivista d’arte e galleria con base a Berlino, con autori quali Heinrich M. Davringhausen, Max Beckmann, Karl Grossberg.
La seconda offre la visione dei cambiamenti estetici negli anni del primo dopoguerra, quando artisti quali Karl Hofer, Eberhard Viegener, Otto Dix, Max Ernst, Jankel Adler, rappresentanti della Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) hanno creato, sotto l’influenza del nuovo Razionalismo e Funzionalismo, della “Pittura Metafisica” e del Neo-Classicismo del cosiddetto “Ritorno all’ordine” sviluppate in Italia, una nuova atmosfera artistica che riflette la disillusione della generazione che ha vissuto la guerra e la conseguente perdita di vite umane, la distruzione di città europee, la presa di potere delle macchine sia durante gli anni della guerra che nei primi anni ‘20, ovvero nell’epoca della modernizzazione e della razionalizzazione della produzione, della vita, della società.
Nelle arti visive, nel cinema e nella musica, nella letteratura e nel teatro, nella filosofia e nella teoria politica, l’Espressionismo diventa sinonimo di ‘Modernità’, l’incarnazione dello spirito del nuovo secolo.