Alla GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, fino la 24 marzo 2019 è esposta la mostra “I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità”, organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura– Gruppo 24 ORE, realizzata a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci e con la collaborazione dell’Istituto Matteucci di Viareggio.
Sono esposte circa 80 opere provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private, in un ricco racconto artistico sulla storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i loro contemporanei italiani per valorizzare il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero.
Fu a Firenze che i giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo misero a punto la ‘macchia’. Questa coraggiosa sperimentazione porterà a un’arte italiana “moderna”, che ebbe proprio a Torino, nel maggio del 1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti.
A intessere un proficuo dialogo con la pittura macchiaiola è la prestigiosa collezione ottocentesca della GAM, che favorisce un’inedita occasione di studio. In questa prospettiva un’attenzione particolare viene restituita ad Antonio Fontanesi, nel bicentenario della nascita, agli artisti piemontesi della Scuola di Rivara (Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade) e ai liguri della Scuola dei Grigi(Serafino De Avendaño, Ernesto Rayper), individuando nuovi e originali elementi di confronto con la pittura di Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani,protagonisti di questa cruciale stagione artistica.
Il percorso della mostra inizia con il racconto della formazione dei protagonisti, dove sono presenti dalle opere di pittori e maestri accademici di gusto romantico o purista, come Giuseppe Bezzuoli, Luigi Mussini, Enrico Pollastrini, Antonio Ciseri, Stefano Ussi, ai giovani futuri macchiaioli come Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Odoardo Borrani.
Importanti nel percorso sono le opere scelte alle prime Promotrici di Belle Arti e alla prima Esposizione nazionale di Firenze del 1861 e la visita all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855.
Seguono le scelte figurative dei macchiaioli dall’Unità d’Italia a Firenze capitale e gli ambienti in cui maturò il linguaggio macchiaiolo.
L’ultima sezione del viaggio affianca alle opere l’esperienza cruciale di due riviste: il «Gazzettino delle Arti del Disegno», pubblicata a Firenze nel 1867, e l’«Arte in Italia», fondata due anni dopo a Torino e che accompagna le vicende artistiche italiane sino al 1873.