Achille Funi (1890-1972) e gli Amici pittori di “Novecento”


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Achille Funi, Motociclista, 1914

Da oggi, 28 settembre al 24 novembre prossimo, il CMC, Centro Culturale di Milano ospita una rassegna dedicata ad Achille Funi (Ferrara, 1890-Appiano Gentile, CO, 1972), curata da Nicoletta Colombo e Serena Redaelli, in collaborazione con l’Archivio Funi, con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Sono esposte trenta opere, tra cui alcune inedite, dell’artista ferrarese, articolate a partire dagli esordi futuristi, fino alla moderna classicità di “Novecento”, movimento di cui è stato tra i fondatori con Mario Sironi.

Accanto vi è una selezione di lavori dei sei compagni del gruppo originario del “Novecento” milanese, da Mario Sironi a Anselmo Bucci, Piero Marussig, Leonardo Dudreville, Ubaldo Oppi, Gian Emilio Malerba, accostati a quelli di Carlo Carrà, Arturo Tosi, Alberto Salietti, Pompeo Borra, Raffaele de Grada, amici e sodali di Funi nell’avventura novecentista.

Il percorso espositivo si apre con la sezione che raccoglie dipinti realizzati da Achille Funi tra il 1911 e il 1940. Sono presenti opere come “Giovinetta” (Margherita), 1913, “Marinetti. Lussuria Velocità”, 1914-1920, “Autoritratto con brocca blu”, 1920, “Una persona e due età”, 1924, assieme ad alcuni dipinti inediti recuperati attraverso la catalogazione di archivio, tra cui “Paesaggio”, 1912, “Motociclista”, 1914, una veduta secessionistica “Valdoltra”, 1919, “Imago Pietatis”, 1920, la drammatica “Apocalisse”, 1930, oltre a una serie di opere ritrovate dopo decenni di assenza dai circuiti espositivi, tra cui “Il pasto”, 1914, “La figura e la finestra”, 1924, “Nudo”, 1929 e un insolito “Studio del pittore”, 1939, realizzato nel periodo di permanenza a Tripoli.

Uno spolvero e il correlato cartone a pastelli colorati, inediti, databili al 1936 e preparatori per il ciclo di affreschi compiuti nella Chiesa di San Francesco a Tripoli, completano la sezione dedicata a Funi.

La mostra prosegue con alcune opere dei compagni pittori di “Novecento”, realizzati negli anni venti, taluni assenti dalle esposizioni da più di un cinquantennio, com’è il caso del maestoso “Odeon”, 1919-1920 di Anselmo Bucci, della “Ciociara”, 1925 di Alberto Salietti e della tavola “Verso Como”, 1928 di Pompeo Borra. Tra i dipinti storici più noti, il celebre “Femmina volgo”, 1920 di Gian Emilio Malerba, “Le Amazzoni”, 1924 di Ubaldo Oppi, “Nudo allo specchio”, 1923 di Mario Sironi, “Mulino delle castagne”, 1925 di Carlo Carrà.

Correda la mostra un catalogo Editoriale Giorgio Mondadori, curato da Nicoletta Colombo e Serena Redaelli, arricchito da approfondimenti di studio sul magistero e sulla “bottega” funiani e sull’attività degli artisti italiani in Libia tra il 1934 e il 1940. Gli interventi si presentano corredati dalla documentazione fotografica emersa nel corso della ricerca. Completa il catalogo un sintetico elenco di dipinti inediti pervenuti all’Archivio, realizzati da Funi tra il 1911 e il 1940.

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