Biennale Light Art di Mantova


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Nicola Evangelisti, Emerald, acciaio specchiante traforato diametro mt 3

Come recita il titolo stesso della mostra, la Biennale Light Art di Mantova è dedicata al concetto di luce applicato in arte e ad accogliere le opere luminose fino al prossimo 7 ottobre è il Complesso museale Palazzo Ducale di Mantova.

La mostra è realizzata a cura di Vittorio Erlindo, realizzata con il sostegno di Eni, e presenta le creazioni luminose di Donatella Schilirò, Federica Marangoni, Nicola Evangelisti, Massimo Uberti, Edward Shuster + Claudia Moseley, Marco La Rosa, Davide Dall’Osso, Romano Mantovani Boccadoro, David Dimichele, Fardy Maes, che sono state inserite nel contesto storico della reggia gonzaghesca. La rassegna è visitabile dall’esterno percorrendo i sentieri che costeggiano il Castello, la Cavallerizza e il Portico della Rustica, percorso in cui le opere dialogano con la bellezza antica dei prospetti medioevali e rinascimentali. Guardando la città dal ponte di San Giorgio, cittadini e turisti possono godere di nuovi scenari notturni, accolti dalle architetture illuminate del complesso museale e da figure immaginarie che animano le acque dell’ampio fossato.

Vittorio Erlindo precisa: “La luce disegna e colora le cose, i paesaggi, gli ambienti, le città e la vita degli uomini. La sfida eterna tra il buio e la luce è in continuo divenire e mai si concluderà. L’uomo, nella breve storia della sua apparizione sulla terra, si è reso protagonista di continue invenzioni che ci consentono oggi di illuminare ed essere illuminati 24 ore su 24. Dopo secoli di studi e ricerche per avere più luce artificiale, tuttavia, è propria di questo tempo la costruzione in laboratorio del buio assoluto, che sembra tuffarci in quella tenebra primordiale che la scienza ha immaginato esistere prima della comparsa delle stelle, e che sembra riportarci all’origine profonda di noi stessi e dell’universo. Un altro modo per rammentarci che, senza il buio, la luce non apparirebbe e che, senza luce, nulla sarebbe accaduto nella lettura dell’universo: entrambe essenze inscindibili della natura, indispensabili per comprendere il contemporaneo”.

A corollario della Biennale, sono previste la produzione di un docufilm e la pubblicazione di un catalogo con immagini e testimonianze, in grado di documentare l’intero progetto attraverso lo sviluppo delle singole opere, dalle fasi iniziali sino all’installazione finale.

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