Con oltre 40 opere di Pino Pinelli (Catania, 1938), esposte fino al 16 settembre a Palazzo Reale di Milano, si intende ripercorrere più di cinquant’anni di lavoro di uno dei protagonisti dell’arte contemporanea, un maestro della Pittura Analitica.
La mostra è curata da Francesco Tedeschi, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e da Gallerie d’Italia, in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli, e il percorso espositivo prosegue alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala e al Museo del Novecento.
La mostra si inserisce nel progetto con il quale Palazzo Reale, per il terzo anno consecutivo, esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, rafforzando quest’anno la proposta con la collaborazione del Museo del Novecento e presentando così alla città quattro artisti per raccontare la creatività dei nostri tempi: Agostino Bonalumi, Alik Cavaliere e Pino Pinelli a Palazzo Reale, Agostino Ferrari al Museo del Novecento.
Autore affermato a livello internazionale, dagli anni settanta del secolo scorso, Pinelli è protagonista di un genere di pittura che si definisce attraverso il ricorso alla monocromia, il superamento della forma-quadro, il valore sensibile del colore e della disseminazione.
La svolta analitica di Pino Pinelli, avvenuta a metà degli anni settanta, risente di questa particolare stagione, e lo porta a creare un lavoro che destrutturava il quadro attraverso la divisione di un perimetro in elementi angolari che vanno a definire il vuoto della parete interno (“il rettangolo tagliato”, 1976). Da allora, il campo di attenzione si sposta all’intera superficie e allo spazio nel suo complesso. Nascono così le prime “disseminazioni”, in cui i diversi elementi di una pittura concepita come relazione di parti disegnano e modificano lo spazio.
Le otto sale di Palazzo Reale rileggono le diverse fasi e stagioni del suo lavoro, in cui le disseminazioni più libere e quelle più concentrate si alternano e si rispecchiano, in rapporto a un percorso sempre rinnovato.
All’interno del percorso, viene proiettato “La Luce di Pino Pinelli. La vita e le opere di un maestro italiano” (2016), documentario di Mimmo Calopresti sull’arte del maestro siciliano.
L’antologica si sviluppa anche alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo, sempre a Milano. In mostra sono “I cinque movimenti” (2018), una nuova e inedita monumentale installazione realizzata all’interno della Sala XVI. L’esposizione si compone della disseminazione di un centinaio di elementi materici creati con l’uso del colore rosso, dal particolare timbro cromatico (risultante di 5 rossi diversi) che rappresenta la cifra stilistica di Pinelli, scanditi dalla diffusione del brano di J. S. Bach, Preludio in Do Maggiore PWV 846, scelto dallo stesso artista per accompagnare la fruizione della sua opera, che illustra l’alternanza dei cinque movimenti musicali: il ritmo grave, l’andante e il mosso, fino al brio e all’adagio.
Alle Gallerie d’Italia è esposta anche “Pittura R.” (2004), recentemente entrata nelle collezioni Intesa Sanpaolo.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale, con un saggio critico di Francesco Tedeschi.