“Marco Lodola – Giovanna Fra. Tempus – Time”, esposta presso la Reggia di Caserta da domani 14 giugno fino al 15 settembre, propone un’idea di unione tra passato e contemporaneo.
Organizzata da Mary Farina, anche ideatrice del progetto e da Augusto Ozzella, con la collaborazione della galleria Deodato Arte, gode del patrocinio del Comune di Caserta, del Madre, fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e di Confindustria Caserta ed è realizzata a cura di Luca Beatrice.
Il titolo della mostra è un voluto riferimento al trait d’union che Marco Lodola e Giovanna Fra, grazie alle loro opere, creano fra il Tempus, la dimensione temporale legata all’antichità, al classico, alla storica sede espositiva e il Time, sintesi del mondo contemporaneo.
Nell’immenso parco della sontuosa villa, in un raggio di un chilometro, sono collocate oltre venti monumentali sculture luminose di Marco Lodola che rappresentano alcuni dei suoi soggetti tipici, uomini e donne, ballerini, danzatrici, animali, figure reali e immaginarie, che metaforicamente partecipano a una festa di corte. Questi lavori, oltre al forte impatto creato grazie alla loro imponenza e alla vivacità dei colori, si caratterizzano per la loro peculiarità: l’emanare luce, che genera dinamismo, potenza, vitalità; qualità che non riguardano solamente le opere in sé, ma che vengono trasmesse anche all’ambiente circostante.
Le installazioni di Lodola appaiono in grande sintonia con le tele di Giovanna Fra esposte negli appartamenti reali e, caratterizzate da un forte cromatismo, incarnano perfettamente quell’arte contemporanea in cui la contaminazione di tecniche e la sperimentazione sono elementi imprescindibili.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira, con un vasto repertorio di immagini,
il testo del curatore Luca Beatrice e numerosi interventi fra cui quelli di Renzo Arbore, Aldo Busi, Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, Piero Chiambretti, Roberto D’Agostino, Salvatore Esposito, Ciro Ferrara, Antonio Stash Fiordispino, Enzo Iacchetti, Max Pezzali, Andrea Pezzi, Red Ronnie e di critici illustri quali Achille Bonito Oliva, Philippe Daverio, Gillo Dorfles, Martina Corgnati, Vittorio Sgarbi.