Il Forte di Bard ospiterà dal 7 luglio al 14 ottobre una mostra inedita che indaga il rapporto tra Henri Matisse con il teatro e la drammaturgia. “Sulla scena dell’arte” è costituita da oltre novanta opere realizzate dal 1919 fino al 1954, anno della morte dell’artista, a Nizza, la città che nel 1917 scelse come luogo eletto per la sua produzione.
La cura Markus Müller, direttore del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, che ha pensato a un percorso diviso in quattro sezioni: Costumi di scena; Matisse e le sue modelle; Le odalische; Jazz. A margine opere che illustrano il rapporto tra l’artista e le sue modelle, oltre a tappeti, abiti, oggetti di arte orafa, collezionati dall’artista e concessi in prestito dalla famiglia Matisse.
In Costumi di scena, gli studi per il balletto “Il canto dell’usignolo” (1919). Da qui in avanti il teatro diventa uno dei punti centrali dell’estetica matissiana, come accade durante la preparazione della decorazione della Chappelle du Rosaire a Vence, che l’artista realizza come se fosse un decoro da sistemare sul palcoscenico. I disegni preparatori della Chappelle di Vence saranno esposti insieme ai costumi per i balletti.
Matisse e le sue modelle è il momento in cui Matisse incontra l’alta moda e di rimando cura in maniera maniacale le pose delle sue indossatrici. Una selezione di opere pone in primo piano tale aspetto, con particolare attenzione alla sua assistente Lydia Delectorskaya, che ricoprirà un ruolo cruciale per Matisse dagli anni ’30 sino alla sua morte, nel novembre 1954.
Le odalische è la sezione che analizza il decorativismo di stampo arabeggiante e orientalista. Il tema delle odalische rappresenta per l’artista la sintesi ideale tra la raffigurazione della donna e il proliferare dell’ornamento vegetale o geometrico. Dai viaggi in Algeria e Marocco, seguendo gli esempi romantici di Ingres e Delacroix, nascono le sue collezioni di tappeti, abiti e oggetti di arte orafa di cui sarà esposta una selezione.
Infine Jazz. All’inizio degli anni ’40 Matisse sviluppa una tecnica chiamata papiers découpés, in pratica carte ritagliate, sintesi perfetta, secondo l’autore, tra colore e precisione della linea. Il suo capolavoro di questo periodo è “Jazz”, una serie di quaranta opere realizzate appunto con questa tecnica. Come un musicista jazz, ha creato una sorta di “tema con variazioni”. I temi di queste opere sono il circo e i suoi attori, la mitologia e le memorie dei suoi viaggi. L’iconografia popolare del circo cela l’aspetto tragico del rapporto dell’artista con il suo pubblico.
Non a caso Matisse scriverà a proposito di “Jazz”, «queste immagini dal timbro vivo e violento son derivate dalla cristallizzazione di ricordi del circo, di racconti popolari o di viaggio. Ho fatto queste pagine scritte per smorzare le reazioni simultanee delle mie improvvisazioni cromatiche e ritmate, pagine che formano come uno “sfondo sonoro” che le sorregge, le circonda e ne protegge così la particolarità».
“Sulla scena dell’arte” resterà aperta dal 7 luglio al 14 ottobre al Forte di Bard. Orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Per maggiori informazioni su biglietti, riduzioni, logistica: https://www.fortedibard.it