Da domani, 17 marzo al 1 luglio prossimo, alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, Parma, è esposta la mostra di Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899), pittore e viaggiatore, uno degli interpreti più raffinati dell’Oriente, del fascino e del mistero, dei paesaggi sconfinati e delle odalische, delle suggestive rovine, terre lontane, meraviglie e bizzarrie esotiche. La mostra è composta da oltre 100 opere fra dipinti e lavori grafici; è realizzata a cura di Paolo Serafini e Stefano Roffi con il contributo della Fondazione Cariparma e del Crédit Agricole Cariparma.
Aprono la Mostra, presentati per la prima volta tutti insieme, i disegni, le litografie e i dipinti realizzati da Pasini in occasione della missione diplomatica francese, incaricata di venire a patti con lo Shah di Persia, per sottrarlo all’influenza russa.
Qui viene, fra l’altro, presentata la serie completa dei quaranta disegni realizzati in Persia; la serie delle dodici incisioni pubblicate su “l’Illustration, Journal Universel” e accompagnate dagli articoli di Barbier de Meynard e Paulin; e i grandi dipinti, tra i rarissimi esempi di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista.
La Mostra prosegue con una seconda sezione dedicata alle opere realizzate a Istanbul, che diverrà il luogo principale raffigurato dall’artista negli anni a seguire, e che egli declinerà in decine di varianti e soluzioni, a partire dalla grande veduta della Moschea di Yeni Djami, che Goupil venderà al Museo di Nantes nel 1872, fino alle numerose e rumorosamente affollate Scene di Mercato, delle quali realizzerà nel corso degli anni più di trenta versioni, tutte differenti e tutte con una atmosfera unica e irripetibile.
Una successiva sezione viene dedicata alle scene raffiguranti usi e costumi dell’Oriente, con i quali Pasini aveva iniziato ad avere familiarità proprio grazie all’apprezzamento dello Shah di Persia, che lo aveva portato con lui più volte alla caccia col falcone.
In questa sezione alcune opere ad olio vengono accompagnate in mostra dalle incisioni che Goupil ne trasse (oggi tutte al Museé Goupil di Bordeaux), che valsero a diffondere in Europa e in America il modello di composizione e atmosfera proposto da Pasini.
Un’ultima sezione è riservata ai dipinti di atmosfera e di paesaggio, che, grazie a una nuova interpretazione della pittura di veduta e di paesaggio, porteranno nei decenni successivi tanti altri artisti a realizzare opere di simile tenore.
La Mostra inoltre presenta per la prima volta al pubblico opere di grandi dimensioni di musei internazionali mai esposte prima in una mostra scientifica, quali Pascoli sulla strada da Teheran a Tabriz, 1864, Musée des Beaux-Arts di Rouen; Ricordo dei dintorni di Tripoli, 1865, Marsiglia, Musée des Beaux Arts; e da collezioni private, Corvè per il trasporto dell’artiglieria nelle montagne di Shiraz, 1864, esposto al Salon di Parigi nel 1864 e apparso solo in una vendita all’asta del 1987; Marché a Constantinople, esposto al Salon del 1874 e riapparso solo recentemente.
La Mostra è accompagnata da un ricco catalogo (Silvana editoriale) con tavole delle opere a colori e con saggi di Paolo Serafini, Stefano Roffi, Lea Saint-Raymond, Cyrille Sciama, Guendalina Patrizi.