A Palazzo Magnani di Reggio Emilia, fino al 25 febbraio 2018 è ospitata una mostra su arte e musica che parte da Kandinsky e approda a Cage, dove le nozioni di interiorità e spiritualità vengono indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni.
Il progetto a cura di Martina Mazzotta si pregia di un importante Comitato Scientifico, presieduto da Paolo Repetto e composto da curatori e direttori di museo, musicologi, storici dell’arte e filosofi, tra i quali troviamo Michele Porzio e Gillo Dorfles. La mostra è promossa da Fondazione Palazzo Magnani e Skira Editore con la partecipazione di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori, Camera di Commercio di Reggio Emilia.
Il percorso si apre con i preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok. Segue un importante nucleo di una cinquantina di opere di Wassily Kandinsky, dipinti, acquerelli, grafiche, provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali (del Centro Pompidou, Parigi) e per “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Mussorgskij (della collezione universitaria del Castello di Wahn, Colonia).
Dal confronto dialettico con Constantin Čiurlionis, rappresentato in mostra da opere e spartiti provenienti dall’omonimo museo lituano di Kaunas, nonché dalle suggestioni della musica atonale dell’amico Arnold Schöenberg (poi maestro di Cage), celebrato a Palazzo Magnani come pittore con una straordinaria selezione di dipinti del Schöenberg Center di Vienna, Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia.
A una sezione su Paul Klee, segue un omaggio a Marianne von Werefkin, in collaborazione col Museo d’Arte Moderna di Ascona. Campane sonore lungo il percorso e video consentono di fruire di alcuni nuclei dell’esposizione con accompagnamenti musicali mirati.
La mostra è animata da brani letterari degli artisti, video e installazioni che invitano a sperimentare in maniera ludica e ricreativa la sinestesia e offrono vere e proprie riscoperte. Come quella della figura di Oskar Fischinger, le cui opere giungono dall’omonimo archivio in California, il quale si ispirò a Kandinsky in maniera multiforme e divenne poi maestro di Cage negli USA, animando tra l’altro “Fantasia” di Walt Disney con la “Toccata con Fuga” di Bach.
Il percorso prosegue con una selezione di opere di tre artisti particolarmente legati alla musica e alla spiritualità nel secondo Dopoguerra: Nicolas De Staël e Fausto Melotti dei quali vengono presentati e riscoperti preziosi dipinti e sculture musicali (l’“Uccello di Fuoco” di Melotti per esempio, del 1971, non viene esposto da più di tre decenni) e Giulio Turcato, del quale vengono esposti dopo 33 anni acquerelli, maquette, video e musiche di Luciano Berio appartenenti a “Moduli in Viola. Omaggio a Kandinsky”, lo spettacolo realizzato per la Biennale di Venezia del 1984.
La mostra si conclude con un ampio omaggio a John Cage. La sezione a lui dedicata si integra con la presenza di opere di altri artisti e si sviluppa attraverso notazioni e documenti audio e video, ma soprattutto attraverso installazioni di grande suggestione. Centrali sono la ricostruzione di un ambiente anecoico, una “sala del silenzio” nella quale è esposta una tela bianca di Robert Rauschenberg, nonché la riproduzione di un teatro che mette in scena una reinterpretazione in miniatura della composizione per orchestra “Ocean”. Presente inoltre lo spartito per pianoforte, il famoso Solo for Piano dal Concert for Piano and Orchestra, che è il capolavoro dell’inventiva di Cage nel campo della notazione musicale.
Accanto alla mostra, sono previste delle attività collaterali, concerti, lezioni concerto, conferenze, workshop, realizzate in collaborazione con importanti istituzioni come la Fondazione Nazionale della Danza, oltre ad attività formative e didattiche per un approfondimento del rapporto tra arte e musica.